Proseguono le trattative all'Aran per il rinnovo dei contratti del personale sanitario per il triennio 2019-2021: ad oggi i tavoli hanno prodotto 174 euro di aumenti di stipendi medi per infermieri e operatori socio-sanitari (Oss). La trattativa deve limare i nodi sugli incarichi e sui differenziali di stipendio. Gli infermieri, in ogni modo, chiedono importi più elevati sulle indennità di specificità, per le quali sono stati stanziati 335 milioni di euro. Stipendi minimi adeguati al costo della vita calcolato al 3,6% anche per colf e badanti. Il che significa stipendi più ricchi con paghe minime del 2022 più elevate a seconda delle varie categorie.

Rinnovo contratto pubblico di infermieri e Oss 2019-2021: 174 euro medi di aumenti nel cedolino mensile

Con il rinnovo del contratto pubblico della sanità per il triennio 2019-2021, infermieri e personale Oss vanno verso gli aumenti medi nel cedolino mensile di 174 euro per 13 mensilità annuali. L'incremento salariale medio dell'ampio comparto della Pubblica Amministrazione si attesterebbe al 4,5%, più elevato di quello relativo al rinnovo contrattuale della scuola. La sanità conta, ad oggi, 550mila unità, personale dipendente in attesa del rinnovo del contratto previsto per la fine di febbraio o per i primi di marzo. Le risorse stanziate dal governo per gli aumenti degli stipendi sono pari a 1,7 miliardi di euro, messi a bilancio anche dalle Manovre del 2020 e del 2021.

Contratti statali, con il rinnovo agli infermieri 67 euro mensili di aumenti stipendi per l'indennità di specificità

Tuttavia, la trattativa per il rinnovo dei contratti rischia di ancorarsi sui nodi delle indennità di specificità: per questa voce del cedolini sono stati stanziati dal governo 335 milioni di euro. A queste risorse, gli infermieri riceverebbero 67 euro di indennità per 13 mensilità.

I sindacati di categoria non sono d'accordo su questa cifra perché derivanti da fondi stanziati sulla base di una quantificazione della platea professionale pre-Covid.

Colf e badanti, stipendi più alti nel 2022: gli aumenti in busta paga in base all'inflazione

Buste paga più alte anche per colf e badanti sulla base dai dati che arrivano dall'inflazione.

È questa la prospettiva dei cedolini mensili dei lavoratori domestici per il 2022 che comprende anche le baby sitter. Gli stipendi minimi sono stati aumentati del 3,6%, incremento pari al valore più alto del costo della vita. Proprio l'inflazione rappresenta il parametro per l'aumento degli stipendi di ciascun anno. Conti alla mano, gli aumenti produrranno buste paga più ricche mediamente di circa 50 euro all'anno per le famiglie che impiegano una colf e di circa 100 euro per le famiglie che impiegano una badante.

Aumenti stipendi di colf e badanti, tutte le cifre orarie, giornaliere, notturne, di vitto e alloggio

Ecco nel dettaglio gli aumenti degli stipendi di colf e badanti a seconda della categoria per domestici conviventi o non conviventi (paga oraria) e per l'assistenza notturna:

  • categoria A, 664,09 mensili per conviventi 664,09; non conviventi 4,83 euro all'ora;
  • categoria AS, per conviventi 784,85 euro; non conviventi 5,69 (oraria);
  • categoria B, per conviventi 845,22 euro; non conviventi (orarie) di 6,03 euro;
  • categoria BS, per conviventi 905,59; non conviventi 6,40 euro; assistenza notturna mensile 1.041,42;
  • categoria C, per conviventi (mensile) 965,98 euro; non conviventi 6,40 euro;
  • categoria CS, 1.026,34 euro mensili; non conviventi 7,13 euro; assistenza notturna 1.160,28;
  • categoria D, conviventi 1.385.70 euro mensili; non conviventi 8,22 euro orarie;
  • categoria DS, conviventi 1.445,97 mensili; non conviventi 8,57 euro orarie; assistenza notturna mensile 1.468.03;
  • presenza notturna 697,30 euro mensili per la fascia dalle ore 21 alle 8 del giorno susseguente;
  • indennità di vitto e di alloggio a partire dal 1° gennaio 2022 è pari a 5,81 euro al giorno (pari a 188,20 euro mensili).