È braccio di ferro tra l'Aran e i sindacati per il rinnovo dei contratti statali del 2019-2021 della sanità sulle risorse per gli aumenti in busta paga degli stipendi di infermieri e operatori socio-sanitari (Oss). Nella bozza del rinnovo di fine febbraio 2022 dei dipendenti della sanità, a eccezione del personale medico, si era giunti ad aumenti medi dei cedolini di 174 euro mensili. Nell'aumento, del 7,2% medio, rientravano tutte le categorie professionali, dagli infermieri agli Oss, al personale amministrativo. Tuttavia, gli aumenti degli infermieri pesano di più, almeno nella componente dell'indennità di specificità infermieristica, per la quale il governo ha stanziato i 335 milioni di euro per la categoria, derivanti dal bonus promesso per l'emergenza sanitaria degli ultimi due anni.

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Tuttavia, il braccio di ferro sul rinnovo dei contratti statali 2019-2021 è sulle maggiori risorse spettanti agli infermieri, agli operatori socio-sanitari (Oss) e al restante personale della sanità. Si parla di poco meno di 200 milioni di euro che dovrebbero essere stanziati tramite un atto di indirizzo integrativo. Per queste risorse, il ministero dell'Economia e delle Finanze ha chiesto alle Regioni di utilizzare i soldi del Fondo sanitario nazionale per il contratto, richiesta respinta dai governatori. Si attende il nuovo confronto all'Aran alla presenza dei sindacati per integrare le somme per gli aumenti degli stipendi di infermieri e Oss con le somme residue.

L'incontro è previsto per oggi, 10 marzo.

Oss e infermieri, quanto di aumento di stipendio per il rinnovo dei contratti statali 2019-2021?

Sugli aumenti di stipendio di Oss e infermieri con il rinnovo dei contratti statali, allo stato attuale della trattativa all'Aran, mediamente si arriva a 103 euro mensili lordi per 13 mensilità.

A questa somma, è necessario aggiungere le varie indennità, quella di specificità infermieristica pari a 35 euro medi mensili, e quella di tutela del malato e di promozione della salute, che spetta per 11 euro al personale non infermieristico. L'indennità spettante, invece, per il personale operante nei servizi di pronto soccorso è pari a 7 euro, di un euro superiore alla voce "Superamento limite salario accessorio".

Per i nuovi ordinamenti professionali spettano, infine, 14 euro. In totale, mediamente, per Oss, infermieri e personale sanitario non medico, l'aumento nel cedolino mensile della busta paga è di 174 euro.

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Ma si tratta di aumenti di stipendi medi, per tutte le categorie sanitarie, tra le quali Oss e infermieri, in arrivo con i nuovi contratti statali. Nella media, dunque, rientrano gli aumenti maggiori per gli infermieri, soprattutto per l'indennità di specificità infermieristica più alta per la categoria (il bonus per il servizio prestato durante l'emergenza sanitaria varia per la categoria da 62 a 72 euro mensili) e i minori incrementi per le fasce salariali più basse, soprattutto di personale non laureato.

Con la trattativa al tavolo dell'Aran, potrebbero essere collocate le maggiori risorse da mettere sul piatto alle quali sono chiamate le Regioni. La categoria degli infermieri potrebbe arrivare ad aumenti in busta paga di 204 euro lordi mensili, pari a 193,22 euro netti.

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In più, il braccio di ferro sul rinnovo del contratto degli infermieri e degli Oss si gioca anche sulle altre indennità percepite. Ad esempio, i turni di notte e le presenze nelle sale operatorie. Le Regioni avrebbero chiesto all'Aran di semplificare queste voci della busta paga incontrando l'opposizione dei sindacati che lamenterebbero una riduzione del valore del "gettone" di presenza del personale sanitario.

Più delineato sembrerebbe invece il pagamento degli arretrati agli infermieri e agli operatori socio-sanitari per il tardivo rinnovo dei contratti statali. Si è già stimato che la somma da versare una tantum nei cedolini va da un minimo di 1.200 euro a un massimo di 2.200 euro. Gli arretrati sono diretta conseguenza delle voci di aumento di stipendio che il personale sanitario riuscirà a ottenere dalla trattativa e calcolati in base alla categoria salariale di appartenenza.