Nella busta paga dei docenti e del personale Ata della Scuola ci sarà meno del 4% di aumento degli stipendi con il nuovo contratto 2019-2021. È la mossa del governo, messa nero su bianco nell'atto di indirizzo che verrà discusso all'Aran a partire dalla prossima settimana. Oltre agli aumenti degli stipendi, la trattativa per arrivare alla firma definitiva del comparto più numeroso della Pubblica Amministrazione vedrà la discussione di altri argomenti che stanno facendo tanto discutere nelle ultime settimane. Primo tra tutti, la formazione dei docenti che potrebbe essere conteggiata come orario di lavoro, ma solo coordinando l'orario delle lezioni.
Ma anche la didattica a distanza e il lavoro agile. Intanto, i sindacati scuola hanno costituito una piattaforma comune per portare all'attenzione del governo e del ministero dell'Istruzione le proprie richieste su docenti e personale Ata. E per il 30 maggio 2022 hanno proclamato lo sciopero contro il decreto sul reclutamento e sulle assunzioni degli insegnanti.
Contratti scuola, quanto prenderanno in più docenti e personale Ata nei cedolini di busta paga per il rinnovo 2019-2021?
Il tavolo del confronto all'Aran con i sindacati per il rinnovo del contratto della scuola del 2019-2021 partirà con una certezza, ovvero quella delle risorse che il governo ha stanziato per gli aumenti degli stipendi dei docenti e del personale Ata.
Sul tavolo oltre 2,1 miliardi di euro che assicureranno, mediamente, un incremento del totale dei cedolini delle buste paga del 4% al comparto più numeroso della Pubblica amministrazione che conta 1,2 milioni di lavoratori del pubblico impiego. Il primo incontro all'Aran si terrà martedì prossimo, 17 maggio. I 2,167 miliardi di euro assicureranno aumenti degli stipendi dei docenti della scuola e del personale Ata di quasi il 4%, mediamente del 3,78% rispetto agli incrementi salariali andati a regime con il precedente rinnovo dei contratti, quello del 2016-2018.
Cifre che, in ogni modo, sono al di sotto dell'unico contratto della Pubblica amministrazione che finora è arrivato alla firma, quello dei ministeri, degli enti pubblici non economici e delle agenzie fiscali. Per il contratto della PA centrale, infatti, alcune posizioni economiche hanno previsto l'aumento degli stipendi del 5%, con un ammontare degli arretrati che, al netto dell'indennità di vacanza già corrisposta nei mesi di ritardo, va da un minimo di 900 euro a un massimo di 1.800 euro.
Scuola: col rinnovo contratto della Pubblica amministrazione, formazione nell'orario di servizio
La questione degli stipendi non è l'unica che terrà banco nelle sedute per il rinnovo del contratto della scuola 2019-2021 all'Aran. C'è anche il nodo formazione, con le ultime novità arrivate nelle scorse settimane dell'avanzamento di carriera legato alla frequenza di corsi di alta formazione. Il che, per i docenti, significherebbe anticipare, su base volontaria, gli scatti di carriera che, altrimenti, si raggiungerebbero solo in virtù dell'anzianità di servizio. Sul fronte della formazione continua e obbligatoria, in particolare sulle metodologie didattiche innovative e alle competenze digitali e linguistiche, il nuovo contratto della scuola dovrebbe prevedere lo svolgimento delle relative lezioni all'interno dell'orario di servizio.
Tuttavia nell'atto di indirizzo dell'Aran sul quale si discuterà con i sindacati, si legge che "per evitare oneri di sostituzione del personale, il contratto, pur riconoscendo le ore di formazione nell'orario di servizio, dovrà in ogni modo confermare le previsioni negoziali vigenti secondo cui le stesse devono fruirsi fuori dall'orario di lezione mediante una flessibilità dell'orario".