I casi di bullismo, purtroppo, sembrano moltiplicarsi di giorno in giorno. La situazione, a dire il vero, sembra sfuggire di mano anche agli adulti, non soltanto alle vittime. Infatti, non si capisce davvero come poter fermare del tutto certi episodi che fanno male a chiunque, solo a sentirli. E purtroppo, più del dolore fisico, è il dolore morale a ferire. Ci sono casi in cui davvero si è passato il limite e diventa necessario intervenire. Stavolta non ci sono video scandalosi, non ci sono foto da denuncia, ma un semplice quanto efficace post su facebook di un ragazzo che vive nel Salento,il quale reagisce raccontando tutto ai suoi amici "virtuali".

Un tredicenne si sfoga su Facebook

I casi di bullismo possono provocare reazioni incredibili. È anche capitato nel passato che le vittime si siano suicidate. A volte, però, c'è chi reagisce senza gesti estremi, come il tredicenne della Provincia di Brindisi, che ha voluto denunciare la sua situazione drammatica di vittima del bullismo,direttamente su Facebook. Queste le sue parole: "Magari non vi interessa ma vi voglio dire che sono stufo di essere preso di mira". Il ragazzo, continua così nel suo post: "[...] mentre venivo qui ero a piedi da solo e dei ragazzi mi si sono avvicinati con la bici e mi hanno insultato, poi io ho risposto e uno di loro mi ha tirato schiaffi e calci poi ha smesso tirandomi un ultimo schiaffo e poi se ne sono andati.

"Il tredicenne, infine, conclude il suo post con una speranza che crea tanta tenerezza a chi legge: "vorrei soltanto smettere di avere sfortuna e di essere preso come un bersaglio da tutti."

La speranza è che si possa trovare un modo per fermare questi episodi di bullismo e i social network possono aiutare in questo senso, se usati in un certo modo.

Il caso del tredicenne pugliese evidenzia che in certe situazioni non si sa più che fare e addirittura ci si sfoga tramite i social network. Il rischio, però, è che il bullo possa anche incoraggiarsi da questo sfogo, che può addirittura creare maggiore autostima in sè stesso. Di certo, il ragazzo che prende coraggio e denuncia la situazione fa bene a non subire in silenzio.