Cittadini milanesi, associazioni ambientaliste e attivisti del Movimento 5 Stelle, avevano lungamente protestato contro la scelta della Giunta Milanese guidata dal Sindaco, Giuliano Pisapia, di abbattere 573 alberi per far posto ai cantieri della realizzandaMetro 4. Non essendo, l'abbattimento, finalizzato all'opera in sé, ma solo ad accoglierne i cantieri, si erano ingegnati persino di presentare progetti alternativi, inutilmente.

Ridare a Milano i 573 alberi

In una Milano blindata per timore di attentatie ammantata dalla nebbia, grazie al semplice passaparola, decine di cittadini e attivisti del Movimento 5 Stelle, giunti anche da fuori, hanno avviato questa mattina l'opera di piantumazione in un'area, quella dell'ex Velodromo di via dei Missaglia, definita, dalla deputata Carinelli in un video di presentazione, "in stato di abbandono".

"Grazie all'impegno di tanti, tanti cittadini", continua la deputata, "l'area riprenderà vita."

Autofinanziamento e volontariato

L'iniziativa, promossa dal Movimento 5 Stelle di Milano, è stata diffusa attraverso un sito, 573alberipermilano.org, e appelli, anche da parte dei deputati. I cittadini che hanno favorevolmente risposto si sono autotassati per acquistare alberi da frutto e altri che costituiranno un bosco urbano. Gli incontri sul posto sono stati fissati per l'8 e il 12 dicembre permettendo ai volontari di presenziare in giorni di festa. Attività sono state predisposte per avvicinare i bambini, eventualmente presenti, ai doni della natura.

Dal succitato sito di presentazione, si definisce questa operazione non contro, ma "a fianco delle Istituzioni" per contribuire "giorno per giorno,miglioramento della propria città e della qualità della vita".

Milano è, come risaputo, una delle città che con maggiore regolarità superano i limiti consentiti agli agenti inquinanti e, negli ultimi anni, l'attività di cementificazione ha sottratto importanti spazi al verde.

Non sono mancate le voce fuori dal coro. Tra le polemiche, quella che pretende che 573 alberi giovani non garantiscono il benessere generato dai 573, alcuni dei quali secolari, abbattuti. Naturalmente, chi ha avviato la polemica non ha spiegato come avrebbero potuto i cittadini e gli attivisti volontari reperire i fondi per un'iniziativa diversa, né tantomeno ha offerto supporto.