Il capoluogo lombardo si è posizionato al secondo posto nella classifica europea riguardante la raccolta differenziata,a far meglio in Europasono solo gli abitanti di Vienna. Un primato che, oltre a rendere orgogliosi gli abitanti e l'amministrazione comunale, è diventato anche un caso studio per l'amministrazione comunale di New York, che adesso vuole imparare da no italiani come far bene la raccolta differenziata.

La città di New York studia la best practice milanese

I dati parziali del 2016 registrano una raccolta differenziata del 54,1% , dato che pone quindi Milano tra le città più virtuose e meglio organizzate per la gestione ed il trattamento dei rifiuti.

Al punto che una delegazione della città d'oltreoceano di New York ha fatto scalo a Milano per confrontarsi con l'amministrazione cittadina sui temi dei rifiuti. Agli americani faranno seguito, nei prossimi giorni, anchedelle delegazioni di francesi, perché è proprio da un approfondito studio e conoscenza delle best practice che si possono trovare le soluzioni migliori da adattare a ciascuna specificità territoriale.

Gli obiettivi delle amministrazioni comunali

Obiettivo comune a tutte le amministrazioni comunali è quello di diminuire, nei prossimi anni, se non ad azzerare - almeno in linea di principio - la produzione di rifiuti non riciclabili, il cui trattamento rappresenta per le amministrazioni locali un costo elevatissimo ma al contempo una fonte potenziale di inquinamento.

La strategia sui rifiuti, ideata ed attuata nel capoluogo lombardo, è iniziata con la scelta di eliminare i cassonetti per strada, a cui si è aggiunta una straordinaria opera di raccolta sul territorio, attraverso il prelievo dei rifiuti casa per casa. Risale a circa due anni fa la decisione di recuperare anche l'umido - ovvero tutti gli scarti alimentari organici - lozoccolo duroin tema di raccolta di rifiuti, che ormai viene fatta anche nei mercati rionali.

Bisognerà aspettare qualche mese per veder operativi i "bidoni intelligenti", ovvero degli speciali contenitori di raccolta dei rifiuti, dotati di microchip che li avvertirà circa l'orario di arrivo degli appositi furgoni per il ritiro dei rifiuti. E i risultati di tutti questi interventi si vedono: la metà della spazzatura viene riciclata e meno dell'1% finisce in discarica. La parte restante finisce nei termovalorizzatori per la produzione di calore ed energia elettrica.