Per la prima volta in Italia, gli incidenti ciclistici gravi o mortali sono stati geolocalizzati su mappa comunale. Succede nella Dashboard 5 dell’Atlante degli incidenti ciclistici, presentato dal Politecnico di Milano il 21 ottobre 2025.

La Lombardia, con oltre 41mila incidenti ciclistici in dieci anni, è la regione con il numero assoluto più alto di episodi gravi. Nella provincia di Milano, gli incidenti che coinvolgono biciclette rappresentano oltre il 10% del totale, a fronte di una quota modale (uso della bici) di poco inferiore al 4%. Secondo la mappa geolocalizzata, nel solo biennio 2022–2023 si registrano oltre 70 incidenti gravi all’interno del Comune di Milano.

La dashboard mostra, con precisione puntuale, dove si verificano gli incidenti che coinvolgono biciclette, con conseguenze gravi o letali. I dati si riferiscono agli anni 2022 e 2023, e provengono da una rielaborazione dettagliata del database ISTAT, condotta dal gruppo di ricerca CRAFT – Competence Centre on Anti-Fragile Territories.

Milano al centro: densità e diffusione

Analizzando la dashboard, emerge subito la forte concentrazione di incidenti nell’area metropolitana milanese, in particolare:

  • Comune di Milano: presenta il numero assoluto più alto di eventi gravi nell’area lombarda. Gli incidenti si distribuiscono in modo piuttosto uniforme all’interno del perimetro urbano, ma con picchi evidenti lungo le grandi arterie viarie (es. Viale Fulvio Testi, Corso Lodi, Via Padova, Viale Monza).

  • Prima cintura urbana: comuni come Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Rozzano, Corsico, San Donato Milanese e Bresso mostrano una presenza significativa di eventi.

    In queste aree si incrociano mobilità ciclistica urbana, flussi pendolari e strade ad alta percorrenza.

  • Assi di penetrazione radiale: le strade che collegano Milano con hinterland e campagna (es. SP103, SS9, SP415) registrano vari episodi gravi, spesso in tratti extraurbani o semicentrali, meno protetti per i ciclisti.

Giorni e orari: una distribuzione da indagare

Sebbene la dashboard non mostri direttamente i dati orari o settimanali, l’alta concentrazione di eventi in determinate aree suggerisce la possibilità di approfondire la variabilità temporale:

  • Durante la settimana, è plausibile che molti incidenti avvengano durante il commuting casa-lavoro, tra le 7:30 e le 9:00 e nel tardo pomeriggio.

  • Nei fine settimana, si osservano numerosi eventi nei dintorni dei grandi parchi o lungo le vie extraurbane, possibile spia di una mobilità sportiva o ricreativa.

Un’analisi incrociata con dati di traffico o abitudini d’uso potrebbe confermare queste ipotesi.

Zone critiche ricorrenti

La mappa evidenzia cluster di incidenti ricorrenti in alcune aree urbane e suburbane:

  • Zona Navigli – Darsena

    Densità di ciclisti elevata, strada stretta, traffico misto con auto e mezzi pubblici.

  • Porta Romana e Corvetto

    Aree di transizione tra centro e periferia con importanti flussi ciclistici e traffico veloce.

  • Area Bicocca – Viale Sarca

    Presenza di campus universitari e poli aziendali: mix di ciclisti esperti e saltuari.

  • Asse Milano–Segrate–Pioltello

    Incrocio di direttrici urbane, centri commerciali e mancanza di continuità ciclabile.

Traffico, infrastrutture e rischio: una correlazione complessa

Il dato più interessante della dashboard è che la presenza di infrastrutture ciclabili non sempre coincide con una riduzione della pericolosità.

Milano ha una delle reti ciclabili più estese d’Italia, ma anche uno dei più alti numeri assoluti di incidenti.

Questo suggerisce che non basta costruire piste ciclabili: conta dove e come vengono integrate nel tessuto urbano. Intersezioni mal progettate, interruzioni di percorso, condivisione di corsie con auto e bus: tutti elementi che aumentano l'esposizione al rischio.

Uno strumento per agire (localmente)

Questa dashboard, gratuita e interattiva, può essere uno strumento potente per la pianificazione urbana. Comuni, Municipi e Città Metropolitana di Milano possono usarla per:

  • individuare zone ad alta priorità di intervento

  • progettare modifiche infrastrutturali mirate

  • avviare campagne di sensibilizzazione nei quartieri più colpiti

  • monitorare gli effetti di nuove ciclabili o zone 30

Milano e il suo hinterland sono lo specchio di una mobilità ciclistica in crescita ma ancora fragile. La mappa degli incidenti non è solo una fotografia del passato, ma una bussola per il futuro.

Conoscere i punti critici è il primo passo per evitarli. E trasformarli, finalmente, in punti sicuri.