Tanto tempo fa c’era una principessa, una fanciullaaggraziata che vennestordita da un sedativo: un giovane giornalista americano amante delle avventure. E' una città affascinante a fare da sfondo alle avventure dei due personaggi su una bianchissima due ruote. Al regista William Wyler bastarono pochi ingredienti per dar vita a un pilastro della cinematografia di tutti i tempi, Vacanze Romane. Quando gli ingredienti sono di qualità risulta difficile, infatti, sbagliare. Così a interpretare la giovane principessa fuAudrey Hepburn, mentre il giornalista americano ebbe il volto diGregory Peck.

La cornice fuRoma e le due ruote furonoquelle di una Vespa 125 di quegli anni.

La vespa di “Vacanze romane”, ovvero la “Vespa 125 prima serie” o “V30/V33T”.

Ritrovarla in un vecchio garage è un po' come ritrovare il famoso oro del terzo Reich (come avvenuto di recente).Prodotta dal 1950 al 1952 in 75.887 esemplari per la versione V30T e 71.836 per la V33T,nel '51 viene messa in commercio la versione che abbandona le poco pratiche bacchette rigide per lasciare spazio ai cavi Bowden. La modifica apportata al cambio migliora la manovrabilità del mezzo e lo rende più gradevole da guidare. La corsa è soggetta a molte meno vibrazioni grazie ai nuovi supporti elastici montati per migliorare il manubrio.

Anche le sospensioni fanno un passo avanti mediante l’aggiunta di un ammortizzatore in parallelo alla molla elicoidale.

L’aspetto

Rispetto al modello precedente la pedivella dell’accensione ha un gommino cilindrico alla sua estremità ed è forgiata con una lega più leggera. La sella è più confortevole per via della gommapiuma. Il fanalino posteriore ha forma non più circolare ma rettangolare.

Il faro che l’ha resa celebre e con cui è sempre stata identificata – sebbene ne esistano numerose versioni – è in questa vespa regolabile e non più fisso, così da potersi adattare a seconda delle percorrenze. L’allungamento della pedana permette al passeggero di poggiare i piedi su di essa e, conseguentemente, ne aumenta il confort.

Di anni ne sono passati più di sessanta, sessantaquattro per l’esattezza, ma per chi fosse disposto a sborsare qualche soldo è ancora possibile provare l’ebbrezza di guidarla, magari proprio a Roma, magari su quelle stesse strade dove la principessa Anna (Hepburn) e il giornalista Bradley (Peck) flirtavano innocentemente. Cercando su alcuni siti e avendo a disposizione dai 6.000 ai 12.000 euro è infatti possibile acquistarne una.

Se poi si vuole tentare un restauro, con qualche migliaio di euro si può acquistare una buona base di partenza, ma attenzione: rimettere in sesto una “Faro basso” non è proprio un gioco da ragazzi. A dispetto della meccanica abbastanza elementare, recuperare tutti i pezzi non è sempre un processo sbrigativo. Inoltre, se non si è accorti, si rischia di spendere molto più che comprandone una già restaurata. Buona passeggiata.