"Lamborghini, Ducati e Italdesign sono incedibili". Parola di Rupert Stadler, numero uno di Audi, che secondo fonti giornalistiche ha fatto pervenire una lettera negli stabilimenti italiani per rassicurare i lavoratori. Buone notizie per l'Italia, in un momento in cui il nuovo management del Gruppo Volkswagen sta valutando la cessione di attività non-core.

I marchi che potrebbero spegnersi

In realtà, sono numerosi i marchi e i singoli modelli a rischiare di non vedere il proprio futuro all'interno della galassia Volkswagen, che vanta ancora uno splendente e capillare firmamento di brand, piattaforme e varianti di carrozzerie, il cui orizzonte si è di colpo offuscato per i gas del 'Dieselgate'.

Tra i marchi generalisti, Volkswagen, Skoda e Seat dovrebbero rimanare i capisaldi inamovibili per generare grandi vendite. Alcuni modelli, tuttavia, potrebbero presto divenire delle meteore: la Beetle in Nord America non registra vendite esaltanti, e la cabriolet Eos genera scarsi profitti. Anche la futura ammiraglia Phaeton rischia, perché troppo vicina all'orbita Audi, che resta strategica nei segmenti premium.

Seat e Skoda appaiono poi come stelle gemelle in un sistema in cui troppi modelli si sovrappongono per filosofia di utilizzo e segmento di mercato: qualche modello potrebbe presto uscire di produzione. In questo scenario, i marchi made in Italy del Gruppo potrebbero sembrare stelle nane, è vero, ma Ducati vive un rilancio grazie alla Scambler, mentre Lamborghini ha in programma la produzione in Italia del primo suv della sua storia.

Difficile dunque che a Wolfsburg vogliano privarsi di questi gioielli. Più facile ripiegare su una cessione di Bugatti, per la quale si stavano progettando due sportive di diverse dimensioni, ma che attualmente è in perdita.

In un contesto in cui Wolfsburg ha già accantonato 6,7 miliardi di euro per far fronte agli oneri del Dieselgate, registrando nel terzo trimeste 2015 un buco nero di 3,5 miliardi di euro, nella nebulosa delle cessioni eccellenti potrebbero finire i marchi Man e Scania, campioni del settore camion che potrebbero ingolosire per la loro solidità aziendale. Del resto, quando si parla di attività non-core, la 'Divisione Truck' della galassia Volkswagen non può non sentirsi chiamata in causa.