La nuova FIAT Punto attesa nel 2017 non si farà. E' quanto si evince dalle ultime dichiarazioni di Sergio Marchionne in conferenza stampa a Venezia lo scorso luglio, dove l'ad di FCA ha spiegato che "produrre la nuova Fiat Punto sarebbe un errore madornale, i margini di guadagno per questa tipologia di vetture sono vicini allo zero". Fiat abbandona così il segmento B dopo una storia lunga quasi 50 anni, ricca di modelli di successo.
La dinastia delle utilitarie Fiatha nella 127 un'illustre antenata. Progettata dal designer Pio Manzù, venne lanciata sul mercato nel '69 vincendo il premio Auto dell'Anno e restando in produzione fino al '87.
Notevoli le innovazioni del modello per quegli anni: motore anteriore, sospensioni a ruote indipendenti, 4 marce e freni a disco anteriori. Nel '83 la Fiat 127 venne prima affiancata e poi sostituita dalla Uno. Costruita fino al '95, fu venduta in oltre 9.500.000 esemplari. Anche per la Uno arrivò il premio Auto dell'Anno nel '84 visto il progetto molto avanzato, tanto che l'utilitaria doveva arrivare sul mercato con il marchio Lancia. Disegnata da Giorgetto Giugiaro, la prima serie stupì per la grande abitabilità interna, le 5 porte e un cx in grado di favorire i bassi consumi. La nuova serie della Uno, presentata a Francoforte nel '89, inaugurò un design ancora più elegante e aerodinamico, vicino a quello della sorella maggiore Tipo.
Venne poi equipaggiata con i nuovi motori Fire.
Utilitarie Fiat, gli anni della Punto
Siamo così al '93 e alla prima serie della Fiat Punto. Anch'essa disegnata da Giugiaro, anch'essa Auto dell'Anno (nel '95), stupì per i fari posteriori a sviluppo verticale e avanzati dispositivi di sicurezza come la scocca a cellula deformabile e il fire prevetion system.
Il successo di pubblico consentì a Fiat, nel 1999, di presentare un prudente progetto per la seconda serie, impostato dal centro stile interno. La Fiat Punto II fu la vettura con cui la casa torinese celebrò i suoi 100 anni di storia, nonché la prima utilitaria della storia ad ottenere quattro stelle nei crash test EuroNcap.
Nel 2005, mentre Fiat versa in condizioni economiche difficilissime, viene lanciata la Grande Punto, auto che piace subito per il design (ancora di Giugiaro) sportivo, da Maserati, e per le dimensioni da categoria superiore. Arriva un altro premio Auto dell'Anno e un enorme successo di vendite che risolleva le sorti della casa torinese. Progettata con General Motors, che dallo stesso pianale sviluppa l'Opel Corsa, la Grande Punto è giunta fino ai giorni nostri e a luglio 2016 risulta ancora il terzo modello più venduto in Italia, dietro la Panda e la Lancia Ypsilon.
I piani di FCA per il futuro
I piani Fca per sostituire la Grande Punto hanno previsto il lancio di una Fiat 500 più grande e a cinque porte.
Presente nel piano industriale e attesa per il 2017, l'utilitaria che doveva presidiare il segmento B era poi diventata nei progetti una vettura meno emozionale e più razionale, di sostanza, vicina alla filosofia della Panda o della Tipo. Il successo della Nuova Fiat Tipo, che Marchionne ha sempre ascritto all'intuizione commerciale del numero uno di Fiat, Altavilla, sembrava rilanciare le chance per l'erede della Punto: cash flow positivo e Altavilla favorevole alla segmento B Fiat.
Tuttavia gli alti costi di sviluppo, l'assenza di partner industriali, i problemi nello stabilimento serbo di FCA (le vendite della 500L stanno rallentando) e il prezzo d'attacco della Nuova Fiat Tipo, in grado di coprire egregiamente i segmenti B e C del mercato, hanno fatto decidere Marchionne: la Fiat Punto 2017 non si farà, finisce l'era dell'utilitaria Fiat.
Se da un lato la scelta appare motivata e coerente nel privilegiare vetture a elevato ritorno dell'investimento, come l'Alfa Giulia, la Maserati Levante e la Fiat 124 Spider, dall'altro i principali concorrenti continuano a investire nel segmento B del mercato: attese nel 2017 le nuove generazioni di Ford Fiesta, Citroen C3 e Volkswagen Polo.