Un campionato ricco di colpi di scena quello in corso in Formula 1: la Malesia, ancora una volta, ha regalato sorpassi mozzafiato e ambizione nonché giovani alla ribalta. In particolare ha evidenziato lo strapotere Mercedes e RedBull mentre la Ferrari annaspa tra un Vettel poco ispirato che si caccia subito nei guai alla prima curva e un Raikkonen che lotta per il terzo posto con una macchina evidentemente inferiore. Il grande marchio italiano affronta una crisi che sembra non averevia d'uscita con piloti fuori calibro e forse anche poco motivati dall'ambiente.

Dall'altra parte difatti, possiamo notare come un giovane team ambizioso come la RedBull riesca a combinare talento e obiettivi misurabili: Ricciardo e Verstappen hanno dato vita ad un duello molto simile a quelli di Villeneuve senior. Una concatenazione di sorpassi che sarebbe stato bello vedere fino alla fine e che, molto probabilmente, deve aver toccato la cautela del team visto l'andamento della gara dopo l'interruzione della virtual safety car.

Personalità e talento

Dopo quel momento Ricciardo è riuscito ad inanellare una serie di giri record che hanno tenuto lontano Verstappen, mentre Rosberg lottava per il terzo posto a causa di una penalizzazione. Eppure Ricciardo è riuscita a tenere testa anche ad Hamilton, il quale ha fuso il motore e si è ritirato: questo dimostra la sua personalità nel rimanere saldamente in testa e nel condurre la gara con botta e risposta.

Sta nascendo un vero e proprio pilota nella scuderia RedBull: un pilota con più esperienza e più continuità di risultati rispetto a Verstappen. Si è parlato poco di lui in questo mondiale, a torto: il ventisettenne australiano ha tutti i numeri per poter essere tra i protagonisti dell'ultima fase del mondiale. Ricciardo sta diventando un asse portante all'interno del suo team: un pilota che può conferire maggiore sicurezza alla guida, garantendo spettacolo e risultato utile. Sarà bene tenerlo d'occhio per la Ferrari: un investimento non potrebbe che giovare a Maranello.