L'auto è sui rulli, l'angolo di sterzata non è inclinato: un software connesso allo sterzo riconosce il grado zero d'inclinazione - ovvero che si sta compiendo un test in laboratorio - e interviene nello scarico, tagliando l'emissione di gas nocivi. Funzionerebbe così il device montato su Audi A6, A8 e Q5, ma si tratterebbe di un sistemaillegale. Lo scoop è del quotidiano tedesco"Bild", che domenica 6 novembre ha pubblicato alcuni documenti che sembrano non lasciare dubbi. Anche perché un tribunale tedesco ha già aperto procedimenti nei confronti di due consiglieri del Gruppo Volkswagen.

Ora il grande imputato è il numero uno di Audi, Axel Eiser: a un anno di distanza dallo scandalo Dieselgate, a Wolfsburg si rischia di piombare nel Dieselgate II.

Il suv Audi A5 coinvolto nel mese di Alfa Romeo Stelvio

Dieselgate II complica i piani del Gruppo Volkswagen, che stava negoziando con le autorità americane una multa da quasi 15 miliardi di dollari. Se le accuse dovessero essere confermate, la trattativa dovrebbe ripartire da zero, perché l'azienda tedesca rischia di essere giudicata recidiva. I modelli finiti sul banco degli imputati sono molto diffusi sia in Europa che in America: basti pensare che solo in Italia, l'Audi A6 è la vettura più venduta nel segmento E. Ma è l'Audi Q5, prodotta in oltre un milione di esemplari nel mondo, il modello più diffuso coinvolto nelDieselgate II.

Il suv di Ingolstadt è sicuramente un punto di riferimento per la categoria, e rischia di essere danneggiato nell'immagine, proprio nel mese in cui Alfa Romeo è pronta a presentare il suv Stelvioal salone di Los Angeles.

Non che FCAstia dormendo sonni tranquilli in termini di "scandalo emissioni": esiste un carteggio tra il ministero dei trasporti tedesco e quello italiano che dovrà essere valutato da Bruxelles.

Dalla Germania lamentano l'utilizzo di software illeciti sui modelli Fiat 500X e Jeep Renegade, mentre ai tecnici del ministero italiano non risultano anomalie. Saranno dunque i commissari dell'Unione Europea a dirimere la questione, ma al di là del verdetto finale, appare chiaro come queste vicende faranno da volano agli investimenti sulla mobilità elettrica da parte di case costruttrici e operatori del settore energetico.