E’ all’esame della Commissione Lavori Pubblici del Senato il disegno di legge conosciuto come salvaciclisti. Si tratta di una modifica all’articolo 148 del Codice della Strada che introduce una regolamentazione dei rapporti tra ciclisti e automobilisti sull’esempio di quanto già avviene negli altri Stati europei. La norma in questione prevede multe salate e il ritiro della patente per quegli automobilisti che non rispettano la distanza di sicurezza durante il sorpasso di un ciclista.

Cosa prevede la legge salvaciclisti: novità e sanzioni

Attualmente, l’articolo 148 del codice della strada non prevede una distanza minima da rispettare, da parte dell’automobilista, nella fase di sorpasso di un ciclista.

Il ddl salvaciclisti aggiunge all’articolo in questione il comma 3 che introduce la novità del ‘divieto di sorpasso di un velocipede a una distanza laterale minima inferiore a un metro e mezzo’.

Per gli automobilisti che non rispetteranno questa norma, si prevedono multe di importo variabile da un minimo di 153 ad un massimo di 651 euro. Prevista, inoltre, la sanzione accessoria del ritiro della patente per un periodo variabile da uno a tre mesi, che può salire fino a sei mesi nel caso in cui l’automobilista sanzionato è un neopatentato.

I dati allarmanti degli incidenti

Il disegno di legge salvaciclisti è stato presentato dal senatore Michelino Davico (Gal) e sottoscritto da altri 60 colleghi di Palazzo Madama appartenenti a tutte le forze politiche e può contare sull’appoggio di numerose componenti della società civile, tra cui le associazioni ambientaliste e di ciclisti professionisti.

L’appoggio trasversale al ddl si spiega con i dati Istat 2016 allegati alla relazione di presentazione del provvedimento, che riferiscono di oltre 4 milioni di italiani che utilizzano la bicicletta, tra i quali si registrano, in un anno, circa 250 vittime ed oltre 16 mila feriti, con un indice di mortalità più che doppio rispetto a quello agli automobilisti.

Secondo il programma dei lavori del Senato, il ddl dovrebbe essere approvato entro l’estate, per poi passare all’esame della Camera e diventare legge dello Stato entro la fine dell’anno.