Si pensa che il mondo dell'automobilismo sportivo sia lo "zoccolo duro" del mondo dell'automobile. Il luogo in cui le cose si fanno "alla vecchia maniera", fatto per i "duri e puri" dell'auto. Quindi un mondo immutabile. Ma la storia delle corse dimostra che non è mai stato così, anzi, esattamente il contrario: è l'innovazione continua che ha fatto crescere ed arrivare l'automobilismo sportivo dai tempi gloriosi ad oggi. Perché se vuoi vincere devi essere sempre un passo davanti a tutti e questo lo ottieni solo sperimentando soluzioni sempre nuove.

Oggi i grandi eventi motoristici risentono di scelte scellerate che stanno allontanando gli appassionati e, purtroppo, non solo loro. Senza contare che il mondo corre e cambia più velocemente di uomini e macchine.

Formula-e: la parola nuova

Se gli appassionati si allontanano per la mancanza di spettacolo, i costruttori più importanti, che hanno fatto la storia dei più blasonati campionati motoristici (ad esempio Formula 1, WEC e DTM), lo fanno per gli alti costi e perché forse è ora di cambiare: l'Audi si ritira dal "WEC" (24 ore di Le Mans la gara più importante) e subito dopo la Porsche, vincitrice dell'ultima gara la segue a ruota. La Mercedes-Benz si ritira dal campionato DTM (la massima serie tedesca) e la BMW sono anni che non corre più in Formula 1.

Così tutti approdano alla "Formula-E", che è la parola nuova nel mondo delle corse. Si tratta di un campionato creato unicamente per vetture con motore elettrico che da alcuni anni sta riscuotendo sempre più successo tra gli appassionati e i grandi marchi. I tracciati sono sopratutto cittadini (grazie alle emissioni zero dei veicoli) e questo, unito al sempre crescente interesse per le propulsioni ed i sistemi di mobilità sostenibile, fa in modo che ogni gara in calendario sia presa d'assalto da folle di curiosi ed appassionati.

Inoltre le città scelte - New York, Hong Kong, Berlino ed altre - sono spesso luoghi, oltre che spettacolari, anche perni dell'economia e della tecnologia mondiale. I primi costruttori che hanno aderito sono la Renault, la DS (Citroen) e la Jaguar. Nel calendario 2018 troveremo anche Roma come città ospitante, e nei box Ferrari e ai piani alti di FCA corrono già le prime voci su un'eventuale adesione (sotto Alfa Romeo o Maserati probabilmente).

L'evoluzione continua

La Formula-e rappresenta la naturale evoluzione di alcuni di questi campionati. Ma non è solo questa la motivazione di questa migrazione. Ognuno di questi marchi sta sperimentano i propulsori che muoveranno le auto del futuro ed il mondo delle corse è sempre stato una palestra ideale per le nuove tecnologie da "travasare" sulle auto di serie: è così che si diventa leader e non solo nello sport. Inoltre c'è sempre la possibilità di offrirsi ai propri acquirenti con un'immagine più "green". Non di seconda importanza il fatto che nella Formula-e corrano molti nuovi marchi automobilistici startup (Faraday Future, Venturi, NIO): una giovane ma temibile concorrenza futura. Molti puristi dello sport automobilistico grideranno allo scandalo per questa rivoluzione, ma un giorno come spesso accade ne rideremo. Magari l'arrivo di Ferrari nel campionato farebbe cambiare subito idea...