Sono tempi duri per Tesla, l'azienda di Elon Musk che si occupa della produzione di auto elettriche. Negli ultimi giorni, il titolo in Borsa ha perso oltre il 7 per cento, dopo le stime al ribasso della produzione della Model 3, il veicolo su cui Musk punta per salvare il brand e la società stessa. Per l'uomo che ha come obiettivo il popolamento del pianeta Marte nei prossimi anni, non dovrebbe essere poi così complicato rialzare la testa, ma forse - stavolta - i conti sono stati fatti troppo in fretta o male. Oppure in tutti e due i modi. Di certo, la stagione che Tesla ha davanti non è delle più semplici.

La produzione della Tesla Model 3 a pieno regime soltanto a fine 2018

I numeri, anche se freddi, in alcuni casi possono voler dire tutto. Delle 1.500 unità di Model 3 previste dopo i primi due mesi dall'avvio delle catene di montaggio, ne sono state effettivamente prodotte soltanto 260. Ad inizio mese, il produttore ha dovuto rivedere al ribasso le stime che indicavano in 20.000 veicoli realizzati al mese, spostando il target su un numero pari a 5.000. Tutti noi siamo andati a scuola per capire il rapporto fra le previsioni iniziali e quelle della retromarcia attuale: un quarto.

Un passo indietro mal digerito dagli addetti ai lavori. La fotografia del momento di crisi attraversato da Tesla può essere associata al tonfo in borsa del titolo, che in una sola giornata ha perso il sette per cento del proprio valore.

La Model 3, ricordiamo, è l'auto elettrica "economica" annunciata da Elon Musk nei mesi scorsi. Oltre 400.000 le prenotazioni, con un versamento di importo pari a 1.000 euro di ciascun cliente interessato all'acquisto della macchina, di cui - è bene sottolinearlo - non era stata diffusa nemmeno una foto. Un eventuale flop condurrebbe Tesla sull'orlo del baratro.

I conti di Tesla in rosso

Finanziariamente, Tesla continua a registrare importanti perdite. Soltanto nell'ultimo trimestre, relativo ai mesi di luglio, agosto e settembre 2017, l'azienda ha reso noto di aver perso 619 milioni di dollari, una cifra pari a -2,92 dollari per azione. Le perdite sono state superiori rispetto a quanto preventivato all'inizio, quando si ipotizzò una flessione 2,31 dollari per azione.

A preoccupare gli investitori però non sarebbero i conti in rosso, quanto le difficoltà registrate nella produzione della Model 3, che vanno ad offuscare le prospettive dell'azienda di Elon Musk, chiamato ad inventarsi qualcosa per evitare la fuga degli sponsor ed il fallimento di quello che è qualcosa di più di un semplice marchio.