Scatta il 31 gennaio la prima scadenza per l’anno 2018 per il pagamento del bollo auto, una delle tasse più odiate dagli italiani. Circolano, periodicamente, numerose ipotesi circa la sua rimodulazione o, addirittura, abolizione, soprattutto a ridosso delle campagne elettorali, ma per il momento rimane certa la prossima scadenza con i possibili casi di esenzione o riduzione della tassa che possono variare da Regione a Regione. L’unica novità recente, invece, per quanto riguarda il bollo auto è l’ultima sentenza della Cassazione che ha definitivamente stabilito che il periodo di prescrizione della tassa è fissato a tre anni.
Può essere utile, quindi, un breve riepilogo per fare ordine sulle possibili variabili che si trova ad affrontare l’automobilista che deve pagare il bollo auto.
Scadenza bollo auto: i possibili casi di esenzione e riduzione della tassa
Per quanto riguarda la scadenza del bollo auto, è bene ricordare che è possibile effettuare il pagamento entro la fine del mese successivoa quello di scadenza . Per i pagamenti effettuati in ritardo, alla tassa viene applicata una maggiorazione per il ritardato pagamento.
L’esenzione dal pagamento del bollo è riconosciuta nel caso di veicoli intestati a persone disabili, o ai familiari che lo hanno eventualmente a carico, per effetto delle agevolazioni connesse alla legge 104 sui portatori di handicap, sempre che l’automobile in questione non abbia una cilindrata superiore ai 2.000cc se a benzina o ai 2.800 cc se a gasolio.
Esenzione dal bollo anche per le auto storiche, ricordando che sono riconosciuti come tali i veicoli immatricolati da almeno 30 anni.
Più complessa la situazione per quanto riguarda la riduzione della tassa riconosciuta alle auto alimentate a Gpl e metano, elettriche o ibride. Ogni Regione, infatti ha istituito una modalità propria per incentivare la diffusione di veicoli alimentati con sistemi alternativi ed è consigliabile consultare il sito dell’Aci per identificare con precisione il proprio caso e la riduzione riconosciuta dalla Regione di residenza.
Prescrizione bollo auto, la novità della Cassazione
Importanti novità, invece, per chi ha ricevuto una cartella esattoriale per un bollo auto non pagato. La prescrizione triennale del tributo era stata recentemente messa in discussione da alcune Regioni che, richiamandosi alla regola vigente per altri tipi di tributi, sostenevano che la prescrizione dovesse scattare dopo dieci anni, questo per avere più tempo a disposizione per recuperare l’evasione di un’imposta che, evidentemente, pesa non poco sui conti regionali.
L’ultima sentenza della Cassazione ha però posto termine alla diatriba confermando che il mancato versamento dell’imposta può essere oggetto di accertamento entro la fine del terzo anno successivo a quello corrispondente al bollo non pagato.