Crolla la credibilità di uno dei colossi a livello mondiale nel settore automobilistico: secondo un dossier pubblicato dal tabloid americano New York Times, la Volkswagen avrebbe condotto dei discutibili test usando come cavie le scimmie. In aggiunta a tale notizia, alcuni giornali tedeschi hanno implementato la gravità dell'accusa evidenziando come le sperimentazioni non fossero fatte solamente sui primati, bensì anche su cavie umane. Il tutto sarebbe stato messo in atto per verificare il reale livello di pericolosità dei gas di scarico prodotti dai motori a diesel delle auto marcate Volkswagen, al tempo accusate di non rispettare le normative dettate a riguardo dall'Unione Europea.
L'accusa contro Bmw, Daimler e Volkswagen
Negli ultimi giorni non si parla d'altro se non delle pesanti accuse mosse nei confronti dei tre colossi tedeschi nel campo automobilistico. A smuovere le acque intorno alla Volkswagen, alla Bmw e alla Daimler è stato il New York Times il quale, in seguito ad approfondite indagini, ha pubblicato un articolo nel quale si accusava tali marchi di aver eseguito e cofinanziato discutibili esperimenti scientifici con l'obiettivo di verificare gli effetti dei gas di scarico. I test sarebbero stati condotti in un laboratorio di Albuquerque, città sita nello stato americano del New Mexico, prendendo come cavie 10 esemplari di scimmie giavanesi. Oltre all'aspetto etico dell'operato dei ricercatori, è stata messa in discussione anche la veridicità dei risultati ottenuti: secondo quanto dichiarato anche dalla Volkswagen, il motore installato sulla Maggiolino oggetto di verifica era stato appositamente truccato.
In questo modo, il test si è concluso con una constatazione non veritiera, ma favorevole al marchio automobilistico tedesco.
Come sono stati fatti i test sulle scimmie
Così come viene riportato dal New York Times, nel 2014 la Volkswagen, la Bmw e la Daimler hanno finanziato un progetto scientifico volto a constatare che i gas di scarico prodotti dalle automobili con motore a diesel fossero a norma.
Per tal motivo sono state portate 10 scimmie giavanesi al laboratorio di Albuquerque, in modo tale da testare la pericolosità dei gas e delle polveri sottili emesse da una Maggiolino. I primati sono stati condotti all'interno di una camera dalle pareti vetrate e con un meccanismo tale da evitare che si disperdessero le sostanze introdotte.
Dopo aver acceso loro la televisione, dalla quale sono state trasmesse alcune puntate di cartoni animati, è iniziato il vero e proprio esperimento: le scimmie hanno inalato i gas di scarico prodotti da una Maggiolino a diesel per ben 4 ore. Al termine del test, tutti e 10 i primati sono sopravvissuti, ma non sono state rese note le attuali condizioni di salute: non si sa dunque se hanno sviluppato una malattia tale da aver messo a serio rischio la loro vita o se i gas sono risultati realmente innocui.
Rincarata la dose: i test della Volkswagen sulle cavie umane
Come se non bastasse l'accusa formulata dal New York Times, alcuni giornali appartenenti alla stampa tedesca hanno deciso di dare il proprio contributo alle indagini dichiarando che i test sulle scimmie non sono le uniche attività discutibili che possono essere imputate alla Volkswagen.
La casa automobilistica, infatti, avrebbe anche condotto alcune sperimentazioni utilizzando cavie umane. Inizialmente si trattava di una semplice ipotesi, dato che il direttore della fondazione aveva declinato la proposta offerta dai team di ricercatori ammettendo che una sperimentazione di questo tipo avrebbe creato fin troppo clamore; ma adesso c'è la possibilità che tutto ciò possa essere vero. Secondo quanto dichiarato da Sueddeutsche Zeitung e Stuttgarter Zeitung, 25 persone sarebbero state coinvolte in un altro test piuttosto criticato. Questa volta sarebbe stata la Società di Ricerca europea per l'Ambiente e la Salute nei Trasporti a promuovere una breve ricerca scientifica avente come cavie proprio gli umani: i volontari avrebbero inalato per alcune ore e a concentrazioni differenti l'ossido di azoto.
In seguito al test, sarebbero stati sottoposti a controlli medici ad opera della clinica universitaria di Aquisgrana, nella Germania del centro-ovest; i risultati sulla salute delle cavie umane non sono mai state rese note. Lo stesso esperimento sarebbe stato poi riproposto anche negli Stati Uniti d'America nel 2014: anche in questo caso è stato preso un campione di 25 persone, alle quali però è stato fatto inalare diossido di azoto ogni giorno per tre ore, per una durata complessiva del test di quattro settimane. Alla base della sperimentazione sugli umani, però, si troverebbe una motivazione differente rispetto a quella che ha portato i ricercatori del laboratorio di Albuquerque ad analizzare gli effetti sulle scimmie: tali test sarebbero serviti per capire la pericolosità alla quale sono sottoposti i lavoratori e non per dieselgate. Mentre Volkswagen porge le sue scuse ammettendo l'errore, Bmw e Daimler hanno preso le distanze dai progetti.