Divengono sempre più discusse le sperimentazioni animali con l'obiettivo di comprendere quali potrebbero essere gli effetti di un determinato prodotto sulla salute dell'uomo. A lungo si è parlato dei test sulle scimmie, sui topi e sui conigli per quel che riguarda principalmente il settore della cosmesi e dei prodotti per il corpo. A parte tali ambiti, fino a qualche giorno fa non ci si sarebbe mai aspettati che anche tre grandi colossi tedeschi legati alla produzione di automobili potessero effettuare dei test piuttosto discutibili sugli animali.

Si tratta nello specifico di Volkswagen, Bmw e Daimler, i quali, per verificare le possibili conseguenze derivanti dai gas di scarico, hanno utilizzato come cavie delle scimmie. Accanto alla schiera degli animalisti, hanno mostrato il proprio disappunto anche i clienti che da anni puntano su brand di questo rango. Dopo poche ore dall'accusa, è giunta la risposta dai diretti interessati.

Bmw, Daimler e Volkswagen sotto accusa

A svelare il retroscena legato alla produzione di automobili marcate Volkswagen, Daimler e Bmw è stata una pubblicazione del New York Times, la quale ha avuto una risonanza a livello mondiale. In effetti, la tecnica è ritenuta assimilabile ad una vera e propria tortura: ben 10 scimmie sono state sottoposte ad un insolito test scientifico con l'obiettivo di constatare che i gas di scarico prodotti dalle auto in produzione non fossero nocivi come quelli delle altre marche automobilistiche presenti sul mercato.

Così la Volkswagen ha finanziato una ricerca operata su 10 scimmie, giungendo al risultato che la Maggiolino testata emetteva gas con un livello più basso di sostanze pericolose alla salute.

Già la critica mossa nei confronti della sperimentazione animale ha generato un'aurea negativa attorno al colosso tedesco, ma un ulteriore dettaglio sta affossando ancor di più la credibilità della casa automobilistica: in seguito, infatti, fu scoperto che la Maggiolino esaminata era stata truccata in maniera tale che il risultato fosse a favore della Volkswagen.

A tal proposito, chi di dovere ha ammesso di aver utilizzato dei software progettati ad hoc per ottenere un risultato positivo al test.

I test sulle scimmie della Volkswagen

L'accusa del New York Times non si è fermata solamente a denunciare l'accaduto, ma è anche riuscita a fornire maggiori dettagli sul procedimento utilizzato dal laboratorio per esaminare i motori delle auto prodotte da Volkswagen.

Il test sulle scimmie in questione risale al 2014, ma per anni è stato tenuto nascosto proprio per evitare polemiche a stampo etico. A distanza di circa quattro anni, è stato reso noto che nel laboratorio di Albuquerque, città americana sita nel New Mexico, sono state portate ben 10 scimmie giavanesi per sottoporle ad un insolito e macabro test.

Le hanno dunque rinchiuse in una camera vetrata a chiusura ermetica, nella quale hanno visionato dei cartoni animati trasmessi al televisore. Nel frattempo, mentre erano distratte, sono stati introdotti i gas di scarico prodotti dalla Maggiolino con motore a diesel: dopo 4 ore di inalazione ed osservazione, il test si è concluso. Tutte le scimmie sono sopravvissute, ma non ci è dato sapere quali sarebbero le loro attuali condizioni di salute.

Inoltre, considerando che sono stati apportati alcuni trucchi da parte della casa automobilistica, non può essere comunque attribuita alcuna validità scientifica. Dal tabloid, inoltre, si può leggere che i promotori della ricerca avessero pensato anche di sottoporre lo stesso test a cavie umane, questa volta volontarie: 'Puoi immaginarti il dibattito pubblico che provocherebbe uno studio del genere', è stata la risposta del direttore della fondazione.

Test sui gas di scarico: la risposta dei colossi tedeschi

La notizia diffusa dal tabloid americano ha ovviamente creato una vera e propria polemica, che ha messo in cattiva luce i tre colossi tedeschi accusati di aver condotto i test sulle scimmie per verificare la potenziale pericolosità dei gas di scarico dei motori a diesel.

Sono diversi gli aspetti su cui si potrebbe formulare un'opinione contraria a quanto operato dal laboratorio di Albuquerque: innanzitutto Klaus Kronaus, promotore di un'associazione che da anni lotta contro le sperimentazioni sugli animali, ha sottolineato come già il fatto di costringere 10 scimmie a restare ferme per 4 ore possa essere considerata una tortura. A ciò si aggiunge anche la pericolosità dell'esperimento, che avrebbe potuto far morire gli esemplari coinvolti. A tal proposito, Volkswagen ha reso subito note le proprie scuse, ammettendo di aver commesso un errore. Al contrario, Daimler e Bmw hanno preso le distanze da quanto pubblicato, nonostante fossero stati individuati come cofinanziatori del progetto.