Al momento non si trova in pericolo di vita, ma la sua situazione rimane comunque gravissima. Michele Carbone, ragazzo di diciannove anni di età, originario e residente a Quindici, piccolo centro abitato del Vallo di Lauro, in provincia di Avellino, è stato barbaramente picchiato da un gruppetto di ragazzi mentre si trovava in compagnia di alcuni amici e amiche in piazza Giordano Bruno a Nola, vero e proprio centro della movida cittadina del sabato sera.

Aggiornamento sulle condizioni di salute di Michele

Il ragazzo dovrà essere sottoposto nei prossimi giorni ad un delicato intervento chirurgico eseguito da un'equipe medica specializzata del 'Vecchio Pellegrini' di Napoli.

Sulle sue condizioni di saluti i dottori non si sbilanciano: il giovane dovrà sottoporsi ad una delicata e complessa operazione chirurgica e rischia di perdere l'utilizzo delle dita della mano o, addirittura, l'amputazione dell'arto.

Il racconto dei fatti

Il ragazzo è stato brutalmente aggredito e colpito al petto e all'addome con cocci di vetro di bottiglie spaccate. La comitiva di Michele, tra cui vi era anche una ragazza, è stata letteralmente presa di mira da alcuni ragazzi del posto che hanno iniziato ad importunare e infastidire il gruppo di amici. Ne è nata così una violenta e feroce colluttazione fisica, una vera e propria rissa nel corso della quale ad avere la peggio è stato proprio il giovane Michele.

Il motivo dell'aggressione sarebbe da addebitarsi al fatto che Michele, assieme ad altri amici, avrebbe difeso una ragazza, loro amica, dai bulli che la molestavano.

I soccorsi

Il diciannovenne è stato immediatamente soccorso dal personale medico-sanitario del pronto soccorso dell'ospedale 'Santa Maria della Pietà' di Nola. Attualmente si trova ricoverato presso il reparto di chirurgia generale del Primo Policlinico di Napoli, avendo riportato numerosissime ferite da arma da taglio, ecchimosi e contusioni varie agli arti sia inferiori che superiori: in particolare, il ragazzo ha subito una seria ferita all'altezza dell'orecchio sinistro e taglio profondo alla mano destra che gli ha messo fuori uso l'utilizzo dei tendini flessori.

Le parole del padre di Michele

Sulla vicenda è intervenuto anche Francesco Carbone, padre di Michele. 'Me lo hanno rovinato', commenta laconico l'uomo, ancora incredulo e pieno di rabbia. Non riesce proprio a capacitarsi di questa inaudita violenza contro suo figlio. 'Michele rischia di non poter più usare la mano destra: gli hanno spezzato tre tendini.

Dovrà essere operato. Spero vada tutto per il meglio. Successivamente, mio figlio dovrà sottoporsi ad un trattamento post-operatorio e riabilitativo, ma questo, al momento, è l'ultimo dei pensieri. Adesso ciò che conta è che mio figlio ritorni a casa quanto prima e possa tornare a muovere la mano' - ha dichiarato Francesco.