Il tribunale del Riesame di Napoli ha accettato la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati del foro di Nola, Dott. Walter Mancuso e Dott. Alessio Scala, e ha concesso la misura degli arresti domiciliari per i tre imputati Bartolomeo Falco, Felice Menna (di Tufino, provincia di Napoli) e Biagio De Vattimo (residente a Camposano). I tre erano finiti in carcere lo scorso 15 ottobre 2018 nell'ambito dell'operazione antidroga denominata 'White Stone' (in italiano, letteralmente 'pietra bianca'), coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

I fatti

Secondo le accuse del pubblico ministero, il Dottor Luigi Landolfi e del G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari), la Dottoressa Isabella Iaselli, i tre indagati erano membri di uno dei cinque gruppi dediti all'acquisto e alla successiva rivendita di importanti quantitativi di sostanze stupefacenti sulle piazze dei comuni della provincia di Napoli, Caserta e Avellino. Oggi, accogliendo l'istanza difensiva dei legali dei tre imputati, i magistrati del riesame hanno ritenuto insussistente nei loro confronti il capo di imputazione dell'associazione finalizzata allo spaccio di droga e hanno così revocato la custodia cautelare in carcere, attenuando la pena ai domiciliari.

Le dichiarazioni dell'avv. Mancuso

'Il Tribunale del Riesame di Napoli ha ridimensionato la vicenda che ha coinvolto l’imprenditore Bartolomeo Falco, escludendo la grave accusa di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Adesso attenderemo le motivazioni e prepareremo la linea difensiva per l’eventuale processo, nel corso del quale riteniamo di poter dimostrare la completa e totale estraneità del signor Bartolomeo Falco anche dai singoli episodi di spaccio di droga, episodi che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola e il G.I.P.

(Giudice per le Indagini Preliminari) gli hanno contestato. Si tratta di un procedimento penale nel quale l'unica prova a carico del mio assistito è rappresentata dalle sole intercettazioni telefoniche, che - per loro natura - sono insidiose ed equivoche. In sede di interrogatorio, in presenza del pubblico ministero, il mio assistito ha già abbondantemente chiarito ogni equivoco e la sua posizione.

Nonostante la scarcerazione e l'ottenimento del regime degli arresti domiciliari, valuteremo di ricorrere finanche alla Suprema Corte di Cassazione affinché il signor Falco affronti il processo da uomo libero' - questa la dichiarazione dell'avvocato pernalista Walter Mancuso del foro di Nola, legale difensore dell'indagato Bartolomeo Falco.