Da 50 anni a questa parte l’Italia ha pianto circa 1400 vittime di alluvioni, ma perché? A chi imputare questi disastri? Si possono prevenire? Come tutte le altre volte, tra qualche giorno non se ne parlerà più. Sono già state nominate commissioni che indagheranno sulle cause degli alluvioni di Genova, dello Spezzino e Cinque Terre, ma come tutte le altre volte, la colpa sarà di qualcun altro. Mille scuse per non dire come stanno veramente le cose.

Proviamo un attimo a ragionare. Ho ancora davanti agli occhi l’immagine di un carretto trainato da buoi che, carico di sabbia e ghiaia, arrancava lungo le sponde del torrente .

Si vedevano sempre alvei puliti. Sulle sponde dei torrenti non c’erano grovigli di canne o di vegetazione varia che, in caso di piena, potesse fermare tutto ciò che la furia dell’acqua avrebbe portato a valle.  Eppure in quegli anni i corsi di acqua, non era cosi minacciato come vogliono farci credere. Vero è che si vedevano meno topi e meno serpenti, ma ricordo benissimo che si vedevano molte specie faunistiche scomparse con l’avvento della salvaguardia degli habitat. Non c’erano nemmeno carcasse di auto, di lavatrici, di frigoriferi, non c’erano sacchetti di spazzatura.

Poi, circa cinquanta anni fa, c’è stato l’avvento dei cosiddetti “palazzinari”. Gente senza scrupoli che, una volta adocchiato un lotto di terreno libero, non guardava in faccia a nessuno.

Si facevano rilasciare le concessioni edilizie, e via, con i condomini,  scatoloni di cemento armato e mattoni; molti costruiti speculando anche sulla qualità dei materiali o risparmiando sul ferro e sul cemento! Perché l’unico "Dio" era: costruire tanto e più in fretta possibile. E’ anche vero che il Paese andava demograficamente aumentando, per cui era necessario costruire!

Ma era necessario costruire con materiali scadenti? Era necessario costruire dove non si sarebbe mai dovuto costruire? Chi si è arricchito dietro quelle speculazioni edilizie? E soprattutto, chi ha rilasciato quelle concessioni edilizie?

E allora, a chi imputare questi disastri? A quei “palazzinari” che senza scrupolo alcuno hanno rimpinguato le loro casse sulle spalle della povere gente.

 A quegli amministratori che hanno rilasciato quelle concessioni edilizie su terreni dove non si sarebbe mai dovuto costruire.  A quei politici che si nascondono dietro la bandiera dell’ecologia e della difesa della fauna, permettono che gli alvei centrali dei fiumi risultano essere più alti delle sponde laterali e dei ponti che li scavalcano. A chi ha permesso, e favorito, che la popolazione contadina abbandonasse la coltivazione, facendo si che non fossero più puliti i fossi di guardia e di bonifica che costeggiavano i campi.

Questi sarebbero gli unici a dover pagare di tasca loro tutti i danni che finora la povera gente e l’Italia tutta ha subito a causa della loro irresponsabilità. Si possono prevenire futuri disastri? Basta tornare a comportarsi come si comportavano anni fa mio nonno e mia nonna. Non sarà tanto ma, una buona mano alla natura, sicuramente gliela daremo.