Prima di lasciarvi andare a critiche apocalittiche sul rischio che la Serenissima sprofondi nelle acque della laguna sotto il peso di 60 piani di cemento armato e vetro, considerate che il grattacielo progettato dallo stilista Pierre Cardin non verrà eretto nel centro della città lagunare ma sulla terraferma, in una zona di Mestre non particolarmente spettacolare: Porto Marghera.

Il Palais Lumière sarà costituito da tre torri e collegate da sei dischi centrali che ricordano alcune creazioni da indossare dello stilista francese nato in Italia. La struttura da 2,6 milioni di dollari sarà principalmente residenziale (con anche un hotel, un ristorante panoramico e un centro commerciale) e sarà alta 250 metri, il doppio del campanile di San Marco.

L’architetto che ha realizzato il progetto è il nipote di Pierre Cardin, Rodrigo Basilicati, ma prima di dare il via ai lavori bisognerà superare un’opposizione che al momento resta ferma sulle sue posizioni. I critici sostengono che, anche se sarà situato sulla terraferma, le fondamenta del palazzo potrebbero causare danni all’ecosistema lagunare e quindi mettere ulteriormente in pericolo la città.

D’altra parte il progetto integrerà le più avanzate tecnologie di ecosostenibilità. Il mantenimento del microclima interno sarà assicurato dalla struttura verticale esterna in doppia pelle di vetro bassoemissivo dotato di sistema di polarizzazione intelligente che elimina l’effetto serra e garantisce un bassissimo coefficiente di dissipazione.

L’energia necessaria sarà prodotta attraverso un mix di sistemi integrati fotovoltaici ed eolici, mentre l’impianto di climatizzazione sarà interamente basato su fonti geotermiche.

Per Cardin, la torre sarà la risposta di Venezia alla Torre Eiffel e alle meraviglie moderne di posti come Dubai, proiettando la città dal 19° al 21° secolo.

Sicuramente sarà un elemento che diventerà parte integrante del panorama lagunare: resta solo da capire se potrebbe realmente migliorarlo oppure se diventerà un altro tentativo di invadere la città con turisti come le gigantesche navi da crociera che ne scuotono regolarmente le fondamenta.