La crisi esplosa negli Stati Uniti dei mutui subprime, nell’ormai  lontano 2007,  ritenuta la progene della crisi tuttora in atto, ha rivoluzionato la nostra società che da anni sta sopportando il peso di questa situazione.

Seguendo sistematicamente e quotidianamente nella mia attività Bloomberg (canale televisivo dedicato al mondo economico-finanziario) fin dall’inizio dell sopracitata crisi, ritengo di poter sostenere che i vari analisti ed esperti ospiti di volta in volta nelle rubriche dedicate cercavano sempre, fin da allora,  di trovare risposte e soprattutto ipotizzarne i tempi di uscita.

Ricordo benissimo che si parlava allora di una ripresa attesa per la primavera del 2009, poi passata a fine anno. L’anno  si chiudeva con un’attesa ripresa sicuramente dopo il primo semestre del 2010, poi, inesorabilmente, scandali e quant’altro la rimandavano all’inizio del 2011. Ricordo rassicurazioni di questi “guru” in ambito economico-finanziario, per il fine anno del 2011, poi slittate al primo trimestre del 2012… e cosi via.

In Italia le paventate crisi di Governo che si sono rincorse ultimamente portavano alla speranza, giusta o sbagliata che sia,  che  un conseguente riassetto potrebbe portare ad una ripresa prima nella primavera del 2013 passata poi al primo semestre, mentre i giornali di questi giorni parlano del 2014.

Come interpretare tutto questo allora? Sono passati così già 7 anni nei quali famiglie ed imprese si trovano a lottare quotidianamente mettendo sul piatto addirittura  la propria sussistenza.

In questo periodo di crisi anche le pubblicità televisive adottano nel loro linguaggio parole come "coraggio nel metter su famiglia", "sfida per l’avvenire", "scommessa per il futuro".

Quindi la consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo è piena e assodata. Ora come secondo passo, le Istituzioni e i Governi devono almeno saper interpretare i segnali di una seppur lenta ripresa.

Tanto si son fatti trovare impreparati all’inizio, dove ricordo, si susseguivano rassicurazioni su tempi brevi, sull’essere vittime di speculazioni mirate, sulla certezza di avere una professionale visione d’insieme, poi rivelatesi tutte supposizioni inadeguate,tanto ora devono vigilare sul fenomeno.

A questo continuo prender tempo, ripeto sono ormai 7 anni, incolpando quel Governo per le decisioni adottate, quella banca per le politiche introdotte, lo spread, mai come in questo periodo ago della bilancia della nostra vita, non ci crede più nessuno.