Il settimanale L'Espresso oggi in edicola confessa di aver deciso di cambiare all'ultimo momento la copertina, sostituendo quella già pronta e dedicata alla crisi dell'Università – tra l'altro anche una bella foto - con quella di Berlusconi ritratto come un marinaio.

Più originale ed opportuno sarebbe stato dare una buona volta risalto da copertina a quello che è uno dei principali problemi in Italia, ossia il declino etico e materiale dell'Università, quindi la totale mancanza di una seria politica nei confronti delle giovani generazioni.

Non bisogna sorprendersi dunque se ora si registra un calo delle iscrizioni, visto che la credibilità del sistema Università ha perso sempre più punti: e non solo per l'inadeguatezza delle strutture esistenti e perché i giovani non vedono un effettivo collegamento tra Università e lavoro.

Vogliamo dirlo una buona volta, e a chiare lettere, che in questo declino un ruolo di primo piano ce l'hanno proprio i professori, troppo spesso più intenti a sbrigare le loro cose, a rafforzare le loro baronie a favorire i nepotismi che a badare al loro compito principale, che all'Università è la ricerca, la formazione e l'avviamento al lavoro degli studenti.

Prima che le affrontasse ora l' Espresso, queste cose erano state già autorevolmente e con cognizione di causa, discusse in lungo e in largo da Roberto Perotti, valente economista, e professore alla Bocconi di Milano, nel suo libro dall'eloquente titolo: "L'università truccata. Gli scandali del malcostume accademico, le ricette per rilanciare l'università, Torino, Einaudi, 2008".