Oppressivamente vessati dalle vecchie logichepartitocratiche, gli italianicontinuano a mostrare una disaffezione discreditante verso i partiti tradizionali, geneticamenteadulterati da un insito bene non comune, chiamato sete di potere.

Ragionare in modo realistico, diventa pressoché inutile,l’irrazionalità dei governanti dimestiere, incapaci di dare risposte serie e concrete la fanno da padrona, ei dati sul voto di protesta, riproducono il manifesto elettorale di ognicandidato “vecchio o semi nuovo”.

Insomma da destraa sinistra i volti di punta non cambiano, e le più elementari tecnichegovernative, rimangono una pura utopia, che ci fa sprofondare in una palude dadove difficilmente possiamo uscirne.

Alla fine il valore aggiunto che doveva convincere gliitaliani a votare, non c’è stato, neanche l’alternativa del M5S, ha dato i risultati sperati daGrillo e Casaleggio, e se poi consideriamo il tracollo del centro sinistra su base nazionale, e ilsilenzio assenso del centro destra,i giochi sono fatti.

In sostanza l’ennesimo segnale del “tutti a casa” c’èstato, ma nessuno l’ha accolto, nonostante l’elettorato, abbia sancito per l’ennesimavolta il default del sistema bipolare,con la massima espressione della nuova democrazia, cioè l’astensionismo.

L’era geologica è cambiata, e se continuiamo con lavecchia politica, l’eutanasia socialeè assicurata, il popolo non può più aspettare, se non s’interviene con unricambio generazionale vero, si rischia una rivolta sociale, cui e nessungovernante potrà sottrarsi.

Sintetizzando i dati, la risposta è una: questa forma di democrazia rappresentativa è morta.