Continuano le efficaci esternazioni e leabili provocazioni del discusso leader del M5S Beppe Grillo. Oggi il comico/politico,senza rinunciare nemmeno per un attimo al suo caratteristico stile, haaffermato che l'Italia è un Paese per vecchi (come dargli torto?), con un Presidente della Repubblicache non a caso è il più longevo del mondo.
Napolitano, Laika e lo Sputnik
Gillo, che non perde occasione per graffiare, ha ricordato che Napolitano siede in Parlamento dagli anni '50, cioè daprima del lancio dello Sputnik. Per chi non lo sapesse, si tratta del primosatellite che fu messo in orbita dai sovietici nell'ormai lontano 1957.
Ilsecondo satellite, messo in orbita a distanza di un mese, divenne famoso intutto il mondo per la presenza della cagnetta Laika.
La crisi morde e il governissimo stenta a decollare
Grillo dice che sono soprattuttoi giovani, oggi, a chiedere il conto, non solo per il più elementare di motivie cioè perché non trovano lavoro, ma perché il Paese risulta di fatto più cheparalizzato, addirittura pietrificato. In effetti i mesi passano rapidamente eil governo Letta o, come qualcuno lo ha simpaticamente ribattezzato, il governo Alfetta (Alfano più Letta) a sottolineare certe sue evidenti ambiguità, stenta non poco ad avviare con decisione l'indispensabile azione di risanamento. Si continua infatti a parlare dell'esigenza di mettere a fuoco priorità che sono francamente ben chiare a tutti e tra grotteschi ritiri in abbazia "per fare spogliatoio" da film della vecchia commedia all'italiana, ma anche manifestazioni di piazza contro la Magistratura di dubbia costituzionalità, il rischio sostanziale è quello di arrivare all'estate avendo prodotto pochissimo.
Fa notizia Crimi in tv
La giornata ha fatto registrare anche il passaggio televisivo di Vito Crimi, intervistato in Rai da Lucia Annunziata. Pare che anche i cittadini/portavoce/deputati cinquestellati stiano riconsiderando l'opportunità di prendere parte al villaggio globale dei massmedia, con esclusione dei talk-show. Non c'è da stupirsi: come si può ragionevolmente fare politica ignorando o comunque sottovalutando l'importanza dei media nella società dell'immagine postmoderna?