"Oltre la rottamazione" è il titolo del libro che Matteo Renzi ha presentato a Roma. Più della sua ultima fatica letteraria, però, hanno fatto notizia le sue dichiarazioni. Matteo Renzi si è infatti rivolto direttamente a Enrico Letta e al suo governo di larghe intese dichiarando: "il governo ed il parlamento sono seri e funzionano se fanno le riforme e non vivacchiano". E aggiunge: "Letta è una persona seria e un amico, credo farà bene ma deve fare".

Niente di nuovo sotto il cielo (turbolento) del Pd, poiché già due giorni fa Matteo Renzi aveva preso le difese di Giachetti, incoraggiandolo ad andare fino in fondo con la sua mozione.

In quella occasione Renzi aveva commentato: "il governo delle larghe intese sta diventando un governo delle lunghe attese" a causa di un "eccesso di democristianeria". Se Letta non ha ancora risposto alla sfida posta dalle dichiarazioni di Matteo Renzi, non si sono fatte attendere le reazioni delle parti politiche coinvolte nel governo.

Immediata la reazione di Pierluigi Bersani, per cui "Renzi è confuso". Secondo l'ex leader del Pd, Matteo Renzi non saprebbe distinguere tra leadership democratica e uomo solo al comando. Fabrizio Cicchitto esprime invece la posizione del Pdl accusando Renzi di voler "liquidare in fretta l'esecutivo". Un'impressione condivisa anche nel Pd dei "lettiani" ma prontamente smentita dallo stesso sindaco di Firenze: "non faccio trabocchetti al governo" ed è "una barzelletta" l'accusa di volerlo far cadere.

Per Matteo Renzi "essere accusato di quasi tutto comincia ad essere divertente".

Sul M5S: Matteo Renzi non risparmia neanche il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo, considerato "imbarazzante": "mi ha molto colpito il virus che ha preso Beppe Grillo e che lo sta trasformando in un politico veramente vecchio stile". La "colpa" di Grillo per Renzi è nella lettura che il leader del M5S ha dato dei risultati elettorali, una lettura "nemmeno da prima Repubblica".