"Sbatti il mostro in prima pagina" è un film diretto da Marco Bellocchio nel 1972. In prima pagina è finito, a pieno titolo, un 52enne di Cleveland, apparentemente normale, che ha segregato, seviziato, violentato per dieci anni tre ragazze.

Una vicenda allucinante di violenze, aborti, forse altre vittime ancora da accertare, di orrore metropolitano. Pare stia confessando, gli inquirenti giustamente vogliono sapere tutto, gli eventuali complici, i particolari… Ci chiediamo se le vittime potranno riacquistare un vita normale. Ora sono seguite da medici e psicologi.

Per quanto riguarda il carnefice, ci chiediamo se si rende conto di quello che ha fatto, se sa di essere un mostro. Probabilmente no. Fatti sconvolgenti avvenuti in un contesto evoluto, non segnato da degrado ed emarginazione, in un quartiere di villette abitate da persone normali. Dobbiamo rassegnarci al fatto che i mostri sono tra noi. Perché una persona diventa tale? Traumi infantili, disturbi della personalità? Quali sono i suoi pensieri?

E' più facile pensare a una lucida pazzia, per cui si può apparire normali e poi compiere atti sconvolgenti, come quello di Cleveland. Possiamo comprendere delitti indotti da passione o avidità, ma questi vanno oltre la nostra immaginazione. Anche noi abbiamo avuto i nostri mostri, tutti ricordano quello di Firenze, su cui non si è mai fatta piena luce.

E' normale convivere con i mostri? No, ma occorre avere la consapevolezza che esistono. Cosa fare per difenderci? Ben poco, il mostro potrebbe essere la persona della porta accanto, quella che ci ha prestato un cacciavite, che sorride ai nostri figli, con cui parliamo del tempo. Non si può però vivere nella paura, l'unica soluzione è quella di prendere atto che viviamo in una società con risvolti inquietanti, che emergono ogni volta che il mostro "è sbattuto in prima pagina".