Si sonoconcluse da circa una settimana le votazioni per l'elezione del Presidente del Consiglio Comunale di Massa che hanno visto imporsi Domenico Ceccotti, dopo ore diestenuanti trattative. Ben cinque sedute di Consiglio infatti son servite pertrovare l'accordo sul suo nome. Se infatti all'inizio, per le prime tre sedute,occorrevano i voti della maggioranza dei due terzi dei consiglieri presenti in assemblea,dalla quarta seduta in poi era necessaria la maggioranza assoluta, obiettivo che è stato piuttosto difficile daraggiungere.

Come dettoha prevalso il nome di Domenico Ceccotti,ovviamente candidato del PartitoDemocratico, e subito sono scoppiate le polemiche, accese dai partiti diopposizione.

È stato "indecoroso" secondo Alessandro Amorese (Fratelli d'Italia) lospettacolo offerto dal centrosinistra durante la prima seduta del consigliocomunale, un comportamento che non offre rosee prospettive per il futuro: "La sinistra radicale, rimasta finorasilente per avvalorare l'immagine moderata assunta da Volpi, si è ora rivelata per quello che è, boicottando il nome proposto dai propri colleghi di maggioranza perla presidenza del Consiglio".

Secondo Amorese non ci sono i presupposti per darevita a un governo solido capace diportare avanti un programma che dovrebbe dare la svolta all'economia di Massarilanciando lavoro e turismo: "Ilfatto che siano state necessarie ben cinque votazioni per raggiungere lamaggioranza in consiglio comunale altro non è che lo specchio di una maggioranza che, poche settimane dopo il voto,già scricchiola sotto il peso delle suedivisioni e di quelle stesse lottedi potere intestine al centrosinistra cittadino in corso da anni e che ilteatrino delle primarie aveva tentato di celare".

Il consigliere di Fratellid'Italia coglie evidentemente nel segno di quello che è forse da anni il vero problema dellagovernance di centrosinistra.

Bersagliodelle critiche anche la gestione delle nomineagli assessorati, tema già sottolineato da candidati Sel e dellostesso PD; uno su tutti quel Giacomo Bugliani, campione dipreferenze alle elezioni, che si è visto escluso dai ruoli che contanonell'amministrazione.

"Abbiamo assistito ai soliti giochetti dipotere – afferma Amorese sulla falsa riga delle dichiarazioni di Buglianidi qualche settimana prima – fatti di accordi tra segreterie di partito e didistribuzione di etichette e poltrone".

La giunta Volpi è già divisa sotto ilpeso della vecchia politica?