Stiamo diventando un Paese di "saggisti". Dopo la squadra dei saggi nominata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che poco ha saputo produrre, se non la riconferma dello stesso inquilino del Quirinale, ora arriva un'altra squadra, ancor più numerosa, composta da 35 esperti costituzionalisti e docenti universitari, di cui 10 sono donne, nominati dal Presidente del Consiglio, Enrico Letta.
Basta sfogliare la lista dei prescelti per capire come molti nomi sembrano usciti dalle agende personali di Giorgio Napolitano e di Silvio Berlusconi.
I nomi che più di altri risaltano sono quelli di Franco Frattini, ex ministro nel governo Berlusconi, Luciano Violante, uomo della sinistra le cui controverse dichiarazioni su Berlusconi e sul conflitto d'interessi stanno girando in questi giorni su un video diffuso dai social network, Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte Costituzionale.
Oggi la squadra dei saggi sarà ricevuta al Quirinale e dopo inizierà il proprio lavoro, con funzione solo consultiva, a fianco di un'altra commissione composta da 40 parlamentari (20 deputati e 20 senatori) fra i cui nomi appare anche quello di Mario Monti. La parola finale spetterà comunque alle due Camere del Parlamento che dovranno discutere e approvare il ddl costituzionale che uscirà dal lavoro congiunto di queste due commissioni.
Tutti i quotidiani naturalmente stanno dando ampio spazio ai nomi che compongono la squadra dei saggi e alle ipotesi di riforma costituzionale cui dovranno lavorare, ma al comune cittadino che legge queste notizie non può sfuggire unadomanda ovvia: questi 35 saggi avranno anche i loro costi, tutti avranno lauti stipendi, scorte personali e auto blu a seguito?