Rispetto per gli esseri umani, questa dovrebbe effettivamente essere la base solida e rassicurante di uno Stato. Eppure a volte si ha l'impressione che tutto il sistema italiano tenda a "punire" i cittadini. Chi si ama ed è una potenziale fonte di energia positiva e di speranza, non si può sposare e viene privato di ogni diritto.
Chi è in difficoltà e lotta quotidianamente per vivere (disabili, anziani, bambini in uno stato di povertà, donne che subiscono quotidianamente maltrattamenti) viene abbandonato dalla società. Chi vuole morire (malati terminati, persone in stato vegetativo, ecc) è obbligato a vivere.
Insomma, si è instaurato un meccanismo piuttosto insolito: chi è sulla soglia della povertà, paga per rimediare ai danni procurati dagli evasori fiscali, le donne maltrattate, pur denunciando gli uomini in questione, sono costrette (per la loro sopravvivenza), a rinchiudersi in strutture apposite mentre i loro violentatori proseguono liberi e spensierati la propria vita.
Avete mai provato a denunciare atti come violenze e furti? Non è raro ricevere risposte simili a: "Non ci faccia perdere tempo". Interessante, questa è una delle innumerevoli dimostrazioni del fatto che in Italia il detto: "chi sbaglia paga" è solo un mito.
Intanto, si trascurano e abbandonano al degrado strutture sanitarie e facoltà, specialmente se con indirizzo umanitario.
Esse, rappresentano un "pericolo", in quanto si occupano di formare una coscienza e di sviluppare l'empatia, non di creare robot che eseguano gli ordini meccanicamente. Il nostro è un Paese in rovina perché d'inverno offre e garantisce costumi da bagno e aria condizionata, d'estate piumini caldi e riscaldamento.