Angelino Alfano nelle ultime ore ha preso le distanze dal suo padrino politico Silvio Berlusconi. Anche le ultime mediazioni tentate da Letta per mantenere vivo il PdL non hanno portato alcun ripensamento tra le parti. I falchi da una parte, pronti a ridare vita a Forza Italia e i moderati schierati per il sostegno al governo, in procinto di creare un nuovo soggetto politico il cui nome sarà Nuovo Centrodestra.
Ci domandiamo se Alfano sarà in grado di assumersi una tale responsabilità Politica. A giudicare dai tentennamenti del passato pare difficile che l'avvocato siciliano abbia lo spessore politico per tenere testa al Cavaliere, basti ricordare che per anni ha vissuto alla sua ombra non replicando nemmeno al tagliente commento di Berlusconi sulla sua mancanza di "quid" per guidare il PDL.
Questa svolta di Alfano quindi, denota un coraggio politico che non gli si riconosceva, capace di attrarre svariati consensi all'interno del PDL e legittimazione nel campo avverso del PD come nel governo Letta. Rimane da capire se tali consensi siano dovuti alla presa di coscienza di molti parlamentari della fine dell'era Berlusconi, desiderosi quindi di cambiare cavallo in corsa, oppure da un reale riconoscimento della leadership di Alfano. I numeri al parlamento per ora gli danno ragione e indicano 37 senatori e 23 deputati per i moderati, pronti a creare nuovi gruppi indipendenti da Forza Italia.
Un altro punto a favore dell'ormai ex segretario del PDL è la capacità di mediazione, dimostrata non prendendo completamente le distanze da Berlusconi, anzi, confermando il sostegno al cavaliere nella sua battaglia con la magistratura.
Dichiarazioni dettate forse più che dalle proprie convinzioni, dal ricordo del trattamento subito da Fini in passato, costretto all'oblio politico, ma che denotano in Alfano una certa furbizia politica da cavallo di razza.
Se Alfano riuscirà nell'intento di evitare elezioni anticipate, un periodo di stabilità interna a medio termine, potrebbe permettergli di ottenere una notevole visibilità personale a livello nazionale, oltre che una rinnovata credibilità politica internazionale per il centrodestra italiano all'interno dell'Unione Europea e del partito popolare europeo.