Nell'articolo precedente abbiamo riflettuto sulle difficoltà delle vacanze sulla terra ferma e ci siamo chiesti: E la Crociera, come va la crociera? A mio avviso, ecco un altro modo di fare vacanza che ha perso tutta (o quasi tutta) la sua suggestione, ovvero il fascino primigenio dell'avventura marina. Potrete comprare il berretto sgualcito e unto da qualche capo macchina nel porto di Genova; zoppicare un poco, sentirvi parenti stretti del capitano Achab, cercare a prua il soffio del vento marino, qualche volta la gelida carezza di salmastro sulla faccia; potrete scrutare il cielo notturno alla ricerca della Stella polare o della Croce del sud; potrete aderire con entusiasmo alla orripilante festa per il passaggio dell'equatore: niente da fare.
Su navi alte come palazzi di ventitre piani (23!) l'odore del mare è lontano quanto quello che percepivate alla Pensione Guarda che mar della costa ligure e/o di romagna. All'interno, nessun flebile sciabordio di onde o il rassicurante pompare delle macchine e il vago odore di nafta da nave; vera; l'unico rumore che ( forse) udrete è una anonima musica di sottofondo, lo scatto metallico delle slot, il correre della pallina sulla ruota di una roulette e la salsedine che al mattino troverete sul balcone della vostra cabina non racconterà di abissi marini di tesori nascosti, di eroiche morti; odorerà solo di cattiva plastica bruciata.
Perché queste navi non sono fatte per il mare e il mare non è stato creato per loro: sono luoghi per gente che non sa più sognare.
Se siete tuttavia decisi a prendere il mare su un grattacielo e con un migliaio di compagni di ventura ( per dire) dovrete valutare la vostra capacità di resistenza ad alcune penitenze cui sarete sottoposti. La più terribile, arriva abitualmente il secondo giorno di navigazione e si chiama "la serata del capitano" dove il menu può comprendere: cocktail di gamberetti leggermente piccante, aragoste e frittate norvegesi.
Tutte vivande che i camerieri porteranno di tavola in tavola dopo un lungo giro di presentazione. E non manca mai la torta gelato "vulcano" con il fuoco in cima; ma il clou consiste nella "tradizionale fontana di champagne" dove una piramidale costruzione di bicchieri viene riempita versando lo champagne sull'ultimo bicchiere in alto e lasciandolo scendere a cascata sugli altri.
Abitualmente l'operazione è accompagnata da assordanti "olé!" urlato da gente prezzolata o già un poco su di giri. Altra visita obbligata è a buona parte della nave, alla sua struttura tecnico-accogliente -salvataggio o (ma non per tutti) una discesa alle cucine dandoci così la possibilità di impressionarci per le cifre fornite. Ad esempio: mille passeggeri consumano giornalmente 750 lattine di birra e 400 kg di carne. Ovvero la distruzione di cinquanta tonnellate di cibo e di bevande. Da ciò si comprende che nessuno al termine della crociera sarà diminuito di peso. Scarsa, come promozione.
E allora, croce sulla crociera?