Dopo Vulcano sembrerebbe impossibile trovare un altro concorrente di pari dignità. E invece esiste, a 18 miglia nautiche di distanza dalla nostre navi-appoggio di Lipari o di Salina. Il suo nome è Stromboli, ma per tutti i siciliani e soprattutto per gli isolani è "Iddu", è: "Lui!" ovvero Struognuli Niurj, il vulcano che offre spettacoli di giorno e di notte esibendosi in botti tonanti, altre volte squassanti ma sempre con un fondo armonico, come un ritmo musicale che non riusciamo a capire ma che esiste; e quando nelle notti senza luna si esibisce in fantastici bagliori rossastri sembra l'inventore di meravigliosi fuochi d'artificio per la standing ovation del turista.
Il punto migliore per osservare queste esibizioni è quello chiamato osservatorio, ed è una bella scarpinata ma evitate la volgarità di salire con il taxi o qualche altro mezzo meccanico; per questo suggerisco i mesi di giugno e di settembre: meno gente, meno aggressività latente, meno affollamento. Perché non esiste altro luogo sulla terra (non esagero) bello quanto è bella Stromboli.
Questa isola si presenta per quello che è: un tronco di cono nel più puro disegno di un vulcano; poi il mare che è nero come la pece più nera e infine un grappolo di case abbarbicate su un fianco di Iddu. In una vecchia fotografia che pubblico, potete osservare, alle spalle del paese il mare di rocce fuse come onde che scendono dalla cima.
Poi, lo spettacolo: avviene (anche se in modo irregolare) ogni dieci minuti e dura qualche secondo; ma quei secondi sono una esplosione non solo di ceneri e lapilli ma anche di massi e bombe scoriacee che salgono sparate verso il cielo a dieci, venti, cinquanta, duecento metri di altezza.
Stromboli ha una superficie di poco più di 12 chilometri quadrati ma sprofonda nel mare per oltre duemila metri.
Non per nulla Jules Verne userà Stromboli per far uscire dalle viscere dei pianeta gli eroi di "Viaggio al centro della terra". Qui, tutto è sorprendente; è antico e nuovo, è asprezza e poesia è il senso della nostra pochezza quando avvertiamo il respiro del gigante percorrere l'aria che anche noi respiriamo e ammonisce: "Io sono qui, io sono il re di questa terra, ne sono padrone e signore.
E se non vi cancello coprendovi di lapilli e di lava è perché mi piacciono i vostri ohoh di meraviglia". Un'altra esagerazione? Forse, ma sono in buona compagnia fra letterati, poeti, cineasti; sono in compagnia soprattutto di Roberto Rossellini che fra queste rocce crea e realizza uno dei suoi migliori film: "Stromboli terra di Dio".
Una lavorazione resa difficile dalla mancanza della elettricità e dai continui scotimenti del vulcano; cinque, lunghi mesi sul collo di Iddu.
Cosa avrà pensato Ingrid Bergman, premiatissima star hollywoodiana, come avrà reagito a questi luoghi selvaggi alla gente poco cordiale, ccome avrà potuto recitare con un pescatore, un pubblicitario, e un guardiano di un faro?
non lo sapremo mai, perché tutto viene travolto da uno scandalo che come una esplosione scuoterà l'Italia intera e non solo: un amore peccaminoso e violento come lo Stromboli.
I film: Stromboli, terra di Dio (1949, regia di Roberto Rossellini), Viaggio al centro della terra (1959, regia di Henry Levin), Isola di fuoco (1954 doc. di Vittorio De Seta), Caro Diario (1993, regia di Nanni Moretti), Tutte le donne della mia vita (2007, regia di Simona Izzo)