Il Belpaese si prepara ad affrontare un nuovo momento elettorale. In verità l'attesa non è certo spasmodica. Anzi piuttosto si continua a vivere in una situazione apparentemente irreale, ma che a dire il vero è di struggente realtà. Le reciproche accuse che si rivolgono i vari schieramenti con i loro massimi rappresentanti segnalano una situazione piuttosto desolante per chi si dovrà recare alle urne.

Ora più che mai la gente prova sconcerto nel prendere una decisione. La difficoltà maggiore è quella di comprendere chi tra questi spregiudicati attori della politica italiana la spara più grossa degli altri.

A sentirli fanno a gara per apostrofare l'avversario politico per le loro "buffonate". Ci si chiede: ma chi è il più "buffone"?

Il panorama variegato ci presenta tanti illustri protagonisti che si alternano nei salotti televisivi, magari in qualche circolo ristretto o ancora, con qualche sporadica esibizione, nelle piazze italiane. Viene il dubbio sia vedendo le piazze piene di gente, così come i tentativi operati in qualche teatro o circolo quasi sempre con posti a sedere limitati se non addirittura vacanti o, ancora, nei disperati e anche noiosi, immancabili e infiniti talk show se non si cerchi in qualche modo di trasformare la politica o in spettacolo o nel disperato tentativo di far aumentare l'audience o ancora nel continuare a circuire la volontà degli italiani.

Rivedere le stesse facce sui palchi o in televisione con tali noiose frequenze, con ogni probabilità, finisce per stancare la gente e indurli ancor più in confusione. Anche perché i contenuti espressi dai partecipanti diventano talmente ricorrenti e soprattutto sempre privi di veri contenuti. Si privilegia soltanto il personale interesse e si trascurano argomenti che sono di una sicura drammaticità per il bene comune.

Quello vero di cui, in realtà, la politica e i suoi attuali politicanti non sembra interessarsi più di tanto. La frammentazione degli impegni e, nel contempo, l'esaltante carico per le dichiarate soluzioni non promettono nulla di buono. Il Belpaese ha bisogno di maggiore concretezza, di comunione d'intenti, di eliminare l'esacerbata rivalità esistente nella politica, di un po' di umiltà e quindi di minor protagonismo individuale.

Non c'è bisogno di rincorrere ideali mastodontici e per questo irreali, ma piuttosto di ripiegarsi sulle questioni più vicine alle reali esigenze dei cittadini. Ma, forse, questa è un'altra storia! Sempre più lontana dalla storia del nostro Paese.