Spesso il male di vivere ho incontrato, era il grido strozzato, era la folla riarsa accovacciata, era una squadra strapazzata. La dirigenza rossonera, o meglio il cuorerossonero è alla ricerca di un'identità perduta.
Arabi, russi, indiani affollano la sede milanista in attesa che il grande "capo"prenda le sue decisioni. Alla fine la svolta, l'agognata svolta, la sperata svolta. Ne danno notizia tutti i quotidiani del mondo. La notizia si diffonde con la velocità della luce: Il Milan è degli Indiani d'America! Tra magnati russi e petrolieri arabi, il Milan ha scelto gli indiani d'America.
Hanno frecce nella faretra da scagliare. Scalpi da scuoiare.
Ecco i primi colpi: si attendono gli arrivi di un giovane difensore, tal Baresi Franco, a difesa di una difesa vulnerabile, dell'estroso centrocampista Rivera Gianni e del longilineo atletico Van Basten Marco a far breccia nelle difese nemiche. Tutto per combattere la battaglia decisiva contro la scarrozzata armata zebrata. A dirigere il nuovo Milan uno stratega: Ancelotti Carlo, che insieme al Tassotti Mauro, è pronto a far scagliare dardi e giavellotti dai suoi ragazzotti.
Il popolo milanista esulta. Il cuorerossonero torna a battere più sanguigno che mai. Scudetti, Coppe campioni, Coppe intercontinentali, ricordi ormai lontani, da raccogliere a piene mani per porre fine a tutti mali.
Esulta pure la dirigenza milanindiana, mai vista tanta gente in giro. D'assalto vengono presi degli indiani gli accampamenti, si fa fatica a far fronte alle tante richieste di nuovi abbonamenti.
L'ascia di guerra è sotterrata, la pace è ritornata. Saprà il Milan riscaldare ancora i cuorirossoneri veramente e seriamente? Vorrà Berlusconi ascoltare e far vibrare ancora i cuorirossoneri?