Una volta esisteva la letterina che i bambini inviavano a Babbo Natale, con la quale chiedevano doni perché erano stati bravi. I tempi, si sa, sono cambiati. Oggi esiste la letterina della BCE che, capovolgendo un po' le cose, intima agli italiani di fare i bravi se vogliono ricevere i doni. Questa letterina è arrivata qualche anno fa ed ha portato, in sostanza, sotto la minaccia quotidiana dello spread, alla caduta del governo Berlusconi per aprire le porte di Palazzo Chigi a Mario Monti. Di lì, sacrifici, tasse, tagli e tutto ciò che gli italiani ben sanno, poiché lo hanno vissuto sulla propria pelle.
Noi tutti pensavamo che gli enormi sacrifici che gli italiani erano stati costretti a fare in quel periodo sarebbero serviti a metterci al riparo dal rischio di insolvenza e quindi di fallimento dello Stato. Molti si rallegravano dell'azione dell'esecutivo Monti, intravedendo in essa l'unica possibilità di salvezza dell'Italia. Almeno così non faremo la fine della Grecia, così si diceva. Nel frattempo il quadro politico è completamente mutato. Oggi c'è Renzi, o meglio ci sono Renzi e Berlusconi. Sono passati ormai diversi mesi da quella gelida cerimonia di passaggio di consegne, mediante la quale si metteva alla porta un Enrico Letta visibilmente (e giustamente) contrariato. In questi mesi Renzi ha consolidato la sua posizione, il suo PD ha abbattuto il muro del 40% alle Europee (anche se l'astensione è stata altissima) e, legittimato da questo risultato e da quello precedente delle primarie, si è buttato a capofitto nella realizzazione del suo programma di riforme.
Gli italiani, come è sempre accaduto nella storia della nostra Repubblica, gli hanno concesso un amplissimo credito che i commentatori, con un accostamento a mio avviso appropriato, hanno definito "luna di miele".
Renzi però è molto furbo e sa bene che la luna di miele sta finendo. I dati sull'occupazione e sull'economia non sono per niente rosei.
Il PIL è praticamente fermo, anzi le stime sono negative. Il debito pubblico, nonostante gli enormi sacrifici di cui sopra, continua ad aumentare. Ed infatti anche il suo governo ha ricevuto la letterina della BCE, anzi questa volta, dopo un bel volo in elicottero, Renzi in persona è andato ad apprenderne i contenuti. Contemporaneamente si perdono pezzi importanti della nostra economia: molte aziende pubbliche, veri e propri gioielli di famiglia, si avviano verso una dissennata privatizzazione.
Oggi non abbiamo più una compagnia aerea veramente italiana. Gran parte del capitale delle Poste è a rischio privatizzazione e si potrebbe continuare a lungo. Cosa comporterà tutto ciò? C'è il rischio concreto che noi italiani perderemo il controllo di settori strategici della nostra economia e delle nostre infrastrutture. Telecom dovrebbe insegnare qualcosa ed invece si fa finta di nulla. Tutto ciò potrebbe anche mettere a rischio la nostra sovranità nazionale. Questa situazione mi ricorda molto quella di un padre di famiglia che ha il vizio del gioco e, avendo perso tutto, è costretto a vendere prima i gioielli di famiglia, poi la macchina, poi la casa, infine conduce la sua stessa famiglia al fallimento. Solo che la famiglia, in questo caso, è l'Italia.