Su Papa Francesco si possono spendere tutte le parole e concetti possibili ma non sarebbero adeguate alla grandezza della sua personalità: Semplicità, umiltà, e simpatia, così è lui, un pastore con il cuore tenero amato dal primo giorno da credenti e non credenti, considerato anche il Papa del popolo. Il suo apprezzamento è stato tale che oggi tutti pensano che cosa avrebbero perso la chiesa ed il mondo, cattolico e non cattolico, se non fosse stato eletto lui e, addirittura, se non fosse esistito, si sarebbe dovuto inventarlo.

Ma forse per fortuna è capitato in un momento difficilissimo per l'umanità in cui sembra che l'uomo sia nuovamente impazzito e sfoggi il suo più malvagio repertorio di disumanità e crudeltà: Atti criminali, conflitti, stragi, vendette, attentati che mietono vittime a catena, per non parlare dei fenomeni migratori spesso tragici e delle natura che, nella sua incosciente e continua evoluzione, sta portando inondazioni, frane, terremoti, eruzioni vulcaniche, etc.

Dà il suo notevole contributo nel falcidiare vite umane ed animali. Sulla visita al sacrario di Redipuglia il Papa ha detto chiaramente che il mondo è attraversato da una terza guerra mondiale, strisciante, a macchia di leopardo: a questo punto la visita assume un valore altamente simbolico: egli ha infatti messo l'accento sull'inutilità di tutte le guerre in quanto tali; - dalla prima all'ultima- forse la guerra è connaturata alla natura bellica e litigiosa dell'uomo che ogni tanto deve mostrare i muscoli e dare sfogo al suo "bullismo".

Infatti in passato forse non esisteva l'interesse economico al commercio di armi, oggi denunciato dal Papa come una delle principali cause della guerra, eppure i nostri avi si sono sempre combattuti per altri svariati motivi, con ciò non possiamo dire che le prediche papali lasciano il tempo che trovano e sono inutili.

Anzi se non ci fossero, la situazione conflittuale mondiale sarebbe ancora più grave e difficile.

Speriamo pertanto che Papa Francesco pian piano, man mano, riesca a toccare, una per tutte, le coscienze degli uomini ed a ridurre le tragiche conseguenze delle sue crudele, incosciente ed irresponsabile operato; se farle cessare del tutto sembra un proprio utopismo, magari sarebbe ideale avvalersi di quel proverbio che dice: -l'unione fa la forza - promuovendo uno sforzo comune di tutte le chiese e religione del mondo che vada nella suddette direzione. Le prediche di Papa Francesco fermeranno l'ingiustizia globale e il terrorismo? Riusciranno a restituire la pace e la libertà ai popoli?