Non uso la parola "enormi" a caso. Oltre ad essere dei grandi classici, spesso sono molto imponenti fisicamente, tanto che a volte alcuni editori scelgono di pubblicarli a puntate. E' stato proprio per questo motivo che mi sono avvicinato a "Guerra e pace" di Lev Nicolaevic Tolstoj, vedendo un volume compatto, alto ma non troppo, sullo scaffale di una delle tante librerie di casa. Ignaro che fosse solo la prima puntata di una vecchia edizione, e credendo ingenuamente di avere tra le mani l'intera opera, iniziai la lettura appassionandomi alla storia fin dai primi capitoli.

Se "Delitto e castigo" di Dostoevskij descrive la Russia popolare del XIX secolo, Tolstoj dipinge la vita nobiliare e altolocata dei ricchi Moscoviti che vissero nel tremendo periodo delle guerre napoleoniche. La disillusione che la guerra porta nei giovani e anziani nobili, così abituati alla bambagia e alle carezze materne; i sogni di gloria, la voglia di fuggire dalla monotonia, i miti delle battaglie e delle terre lontane che spingono gli uomini a lasciare tutto per combattere; la delusione e la disperazione della sconfitta; intrighi di interesse e arrampicatori sociali; amore, vero o combinato dai genitori, feste e pettegolezzi; morte, vita, viaggi e una poesia insita nello stile di Tolstoj che trasporta chi legge in quel mondo così lontano nello spazio e nel tempo.

Queste sono le forze in gioco che riescono a rapire il lettore. Tanto che quando scoprii il malinteso, cioè che l'opera integrale era molto più voluminosa del mio libercolo, la cercai subito nelle librerie per continuare la lettura. Insomma l'abilità narrativa di Tolstoj, che sembra sempre rimanere esterno ai fatti e onniscente, riesce lo stesso ad aprirsi in slanci di passione e ad avvicinare il lettore ai sentimenti dei protagonisti, tutti diversi e così particolari che si riesce addirittura a ricordarne (per noi digiuni di lingua russa) gli impronunciabili cognomi.

Scrivo questo perché io per primo mi accorgo come i tomi più voluminosi ci spaventino a volte, lasciandoli in disparte preferendo letture più "agili", tascabili e magari più semplici e meno impegnate. Ma se si ha il coraggio di intraprendere lunghi viaggi, se ne torna ricchi di nuove esperienze. Così è la lettura, e il piacere di sedersi in poltrona, rilassarsi in questo mondo caotico, ci può far rialzare più motivati, con l'insegnamento giusto che ci serviva appena appreso dalle esperienze del giovane Andrej Balkonskij o della piccola Natasa Rostov. Riscoprite il piacere della lettura partendo dai grandi classici. Non deludono mai.