E' iniziato un nuovo anno scolastico, tra mille polemiche durante l'estate e una proposta di riforma 'stile sussidiario delle scuole elementari' pubblicata ieri dal governo (dopo tanti patemi), che non mancherà di far discutere anche durante il prossimo autunno. 
Da pochi giorni, i docenti, il personale Ata, i dirigenti scolastici si sono rimessi in moto, chi più, chi meno con voglia di fare, con la solita passione che da anni continua a tenere vivo l'amore per questo mestiere difficile e logorante, che, però, spesso, è in grado di regalare anche profonde soddisfazioni e persino momenti di commozione.
Un augurio particolare va fatto ai nuovi docenti di ruolo e ai nuovi assunti del personale Ata che, dopo anni e anni di sacrifici e di delusioni, vedono coronare il proprio sogno: per loro, in questo momento, non contano i discorsi sugli scatti di merito e il 'furto' a quelli di anzianità, quelle ingiustizie possono ancora aspettare e come poter dar loro torto?


L'augurio va fatto, però, soprattutto a chi non ce l'ha fatta neanche quest'anno, perchè in questo momento costellato di promesse ma anche e soprattutto di estrema incertezza per il futuro della Scuola, i docenti precari, quelli che sopravvivono con le supplenze o quelli che proseguono ostinatamente nel loro percorso di formazione, non si devono dimenticare che, anche grazie a loro, la scuola continua ad andare avanti.
Permetteteci, soprattutto, di dare un abbraccio, oltrechè un augurio, ai 'quota 96', che con la grande dignità che li ha contraddistinti in questi ultimi anni così difficili, hanno varcato a testa alta la soglia del proprio istituto con la stessa determinazione di dare ancora qualcosa alla scuola. Siamo certi che la scuola non dimenticherà il loro sforzo, soprattutto dal punto di vista della moralità, al contrario di chi, invece, ingratitudine ne ha da vendere. 


Buon anno scolastico a tutti, dunque, e che ognuno possa avere la consapevolezza che 'la buona scuola' non si scrive su un volumetto 'stile sussidiario delle scuole elementari' dove c'è tanta, troppa teoria e nulla o quasi di pratica; 'La Buona Scuola', quella con le lettere maiuscole, si fa, giorno dopo giorno, lottando al meglio delle proprie forze per un obiettivo comune, quello dell'insegnamento ai ragazzi di cosa sia, nella realtà, la cultura e la buona educazione.