Il Natale bussa alla porta con le sembianze del parentame tutto che si organizza freneticamente. Fervono i preparativi per la tavola imbandita: chincaglieria e addobbi da ricercare sono un must d'eccezione. La miglior opera da finalizzare esprimendosi al meglio dietro fornelli e carrelli della spesa. L'albero rappresenta il segno tangibile che qualcosa intanto si è fatto; il presepe, preferibile nella semplicità della sua rappresentazione, che si è fatto tutto. Non dimenticate le luminarie sul balcone. Una composizione di grande effetto potrebbe dissipare d'acchito la ritrosia dei vicini, emersa nell'ultima riunione condominiale.

Il colpo d'occhio vi potrebbe mostrare sotto una nuova luce: ne gioverebbe la stima reciproca e l'illuminazione cittadina.

Natale a tavola. Parola d'ordine mangiare. La bocca piena sottrae all'impaccio di ogni imbarazzo. Evita il ricorso alle necessarie parole che possono liberare 'l'ira funesta del pelide' parente, che si insinua subdola e malevola, pronta a sfogarsi per gli affronti che si ritiene di aver subito, da gennaio a dicembre di tutti gli anni passati. Per sfuggire al terreno minato di un Natale alla 'Parenti serpenti', indimenticato film anni novanta di Mario Monicelli, basta sottrarsi all'oggetto della legge sulla privacy. Non addentrandovi nella rivelazione dei vostri dati sensibili - art.

4, lett. d. ' convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, adesione a partiti, sindacati, nonché stato di salute e vita sessuale' - riuscirete a schivare pericolose fughe di informazioni, eludendo il ricorso dei pompieri per spegnere ogni ardita isterica ripercussione familiare. Così vicini a tavola, così lontani nelle proprie dinamiche familiari.

Parlare di nulla e di più lascerà integra la comune serenità domestica, disinnescando alla miccia ogni rancorosa possibilità di esplodere. Se poi giocate anche a tombola farete la felicità numerica di anziani sempre vincenti e di piccini pronti a spartirsi le somme devolute generosamente dall'altrui fortuna, espressa nell'una tantum (cartella) natalizia impossibile da battere.

Strenne natalizie. Vietato impelagarsi con profumi o altri prodotti da toletta: l'essenze sprigionate, se non opportunamente apprezzate, rischiano di deflagrarvi in mano come armi chimiche. In barba all'utilità, il giocattolo più ambito resta lo smartphone di ultima generazione per tutti gli under 20 (e più under sono meglio è) ed il diamante, senza età, per tutte le signore e per tutte le tasche. Mai dimenticare che anche il più piccolo dei presenti cela un pensiero per qualcuno.

Capodanno ed Epifania. Immancabile la puntata per il cinepanettone, sfinimento all'italiana, tutto uvetta e canditi, degli ultimi 25 anni. Crogiolatevi pure al sole dei Caraibi come croccante disteso su foglie di lauro.

Sciate sulle Alpi ritagliando traiettorie come fette di pandoro innevate da zucchero a velo. Satolli allo sfinimento siate comunque pronti al rito propiziatorio: ingurgitate in quantità industriale chicchi di uva come se infilaste monete in un salvadanaio. E con la crisi ci guadagna la sciatica della Befana, sollevata dall'incombenza di trascinare sacchi pesanti.

Panta rei. Tutto scorre in queste festività che già vengono additate, in termini di consumi, come le più misere degli ultimi trent'anni. La vera ricchezza, però, risiede sempre nell'atmosfera che ancora si respira nel cuore limpido dei bambini.