Noi giovani e la crisi economica che ci assale: per quanto tempo ancora dovremo stringere i denti? Quante difficoltà affrontiamo giornalmente per poter rendere dignitosa la nostra vita e per poter avere almeno il sogno di un progetto futuro da realizzare, quanta frustrazione ci assale a causa di un lavoro che amiamo ma che non ci permette di mantenerci o, invece, a causa di un lavoro che odiamo ma che la possibilità potrebbe darcela, anche se con 1000 difficoltà: quanta infelicità nei nostri occhi celata da un falso sorriso e quanta malinconia dietro un sogno svanito.

Ecco questi siamo noi, siamo i ragazzi di oggi, ben diversi da quelli che cantava Eros Ramazzotti nella sua Terra Promessa, perché loro almeno la speranza la avevano ancora.

Quanto dovremo aspettare ancora perché qualcosa cambi, perché tutto sia più facile, perché lo stress lasci il posto alla serenità, alla spensieratezza che forse noi non abbiamo mai conosciuto in maniera totale? Sì, perché anche da ragazzi ci siamo trovati di fronte a 1000 problemi, problemi che avevano i nostri genitori già alle prese con la crisi e con figli da sfamare e da accudire, figli che noi non faremo mai e che forse sogneremo soltanto se qualcosa non cambierà.

Una speranza dal futuro 

Molti dicono che il periodo più brutto sia passato ormai e che qualcosa cambierà in positivo per noi, la generazione chiamata "senza futuro", tante volte incompresa anche da parte dei nostri genitori che a quel miraggio lavorativo ancora continuano a crederci dicendoci senza capire la reale e disastrosa situazione epocale che ci attanaglia: "Se trovi un lavoro tutto è fatto, basta mandare il curriculum".

E se questo dovesse miracolosamente accadere forse potremmo dare vita ai nostri sogni più intimi, che non sono relativi al benessere puramente materiale ma bensì ad un più romantico e tenero sogno di vita familiare, con magari 2 o 3 bambini e la tranquillità di poter garantire ai nostri affetti ogni bisogno necessario a farli vivere felici senza farli venire a contatto con pensieri, dubbi e paure fin dalla più tenera età.

Crescere è difficile, ad ogni età: per questo bisogna trovare un complice in questa vita dura, che possa aiutarci a "vivere" e non più a sopravvivere.