Mi sono sempre interessato alla politica perché ho ritenuto che fosse il mezzo più efficace per capire ed aiutare gli altri. E' questo il motivo del mio sforzo per capirne il significato.

La politica. 

Si tratta della capacità di amministrare la cosa pubblica, certamente più difficile della gestione della propria. Il progetto di sviluppo, che ciascuna aggregazione politica deve darsi, nel pieno rispetto della legge fondamentale dello stato rappresentata dalla Costituzione, è alla base del progetto politico. Quelli chiamati dal popolo a governare, hanno il compito oneroso di portare a compimento una parte di quel progetto.

Ogni loro azione dev'essere orientata a posare, nella giusta casella, una pedina, nel mosaico predisposto. Non importa la perfezione, ma occorre guardare alla meta che è quella del benessere collettivo. Così, passo dopo passo, anche col cambiamento dei tempi e le dovute rettifiche, si gettano le basi per il futuro. Guardare avanti è il criterio che deve guidare chi amministra, conciliando e sintetizzando la varie opinioni. Nessuno è portatore della verità assoluta. E sopratutto non bisogna temere le critiche, che sono quasi sempre salutari e portatrici di spunti positivi. Un politico di altri tempi era solito dire che anche quelle negative erano critiche necessarie per sopravvivere nel mondo politico.

L'importante è muoversi in sintonia con i nuovi scenari, ponendo alla base un'analisi accurata di tutti gli aspetti della società. Inutile dire che quelli economici occupano il posto principale. A partire dagli sprechi e fino alla corruzione, sono fenomeni presenti nelle società di oggi e rappresentano una piaga da sanare. E forse sarà anche il caso di parlare di burocrazia che, alla pari di altri mali, rappresenta anch'essa una piaga pericolosa.

Senza entrare nel merito dei molti problemi esistenti, limitiamoci soltanto a dire che gli interventi dello stato devono garantire i servizi sociali essenziali quali scuola, sanità, pensioni ecc. con particolare attenzione alle persone più deboli.