Partiamo dalle primarie PD. La libera partecipazione di tutti, alla stessa selezione, ha generato confusione. Il risultato ha dato alla luce un quadro che non corrisponde ai rapporti di forza all'interno del partito, e lo sbilanciamento è del tutto evidente. La direzione del partito, a forte maggioranza Renziana, decide quando e come fare le cose, dando tempi stretti per il dibattito interno, su argomenti molto importanti, come per esempio l'Italicum e l'ottenimento della fiducia.



Italicum, pomo della discordia - Questo comportamento, a lungo andare, ha dato luogo a molte incomprensioni, che poi sono sfociate in prese di posizioni dure e, a volte, incomprensibili.

I nodi sono giunti al pettine della legge elettorale. Una prova di forza che misura la debolezza del PD. Sembra un controsenso ma è proprio così. Ed è solo l'inizio, perchè ora tutto sarà più difficile. Continuo ad insistere pensando che si tratti di una questione di metodo di lavoro. Ritengo anche che, se all'interno del partito ci si parla di più, e si discute prima di decidere sui vari argomenti, non vi dovrebbero essere problemi a ricomporre l'armonia. In una buona famiglia  se ne parla prima. Gli uomini e le donne della cosiddetta minoranza sono persone di provata democraticità e responsabilità, e non possono essere considerati un peso, ma risorse del partito stesso.



Il fatto che ci sia polemica è salutare per la democrazia e per la soluzione dei problemi.

Quello che non si può accettare è "il prendere o lasciare" senza aver avuto la possibilità di partecipare attivamente alle decisioni del provvedimento. A Renzi, in onore al vero, gli va riconosciuta la determinazione dei suoi interventi, che però deve tener conto di quanto detto in precedenza. Tornando invece alla legge elettorale, con le due votazioni di oggi si dovrebbe concludere la prima fase.

Manca la verifica del voto segreto che, a parte agguati, dovrebbe sancire la nascita della nuova legge. Sicuramente da questa prova il PD ne uscirà malconcio ed il governo dovrà lavorare per recuperare il consenso interno. Sarebbe un errore sottovalutare l'accaduto di questi giorni.