Il nostro paese sta vivendo un periodo senza precedenti. Disoccupazione alle stelle, imprese che chiudono, criminalità in aumento e una totale assenza di giustizia sociale equa, tutto ciò lo sta rendendo un luogo invivibile, forse anche senza essere in default possiamo considerarci peggio della Grecia.

La responsabilità della crisi economica e sociale che la nostra Italia sta vivendo è perlopiù della classe politica, che continua a essere la classe sociale con più alte percentuali di corruttela, e in parte all'assenza di rispetto delle regole in ogni ambito, tanto che oggi il mondo ha un'immagine pessima del Bel Paese.

I casi di scandali politici ogni giorno resi noti dai media, dimostrano che non c'è molta speranza per il futuro; le leggi sfornate di continuo non servono a controllare una situazione davvero drammatica.

Le leggi ci sono ma non vengono rispettate, inutile crearne di altre peraltro ad alto rischio vessatorio come ad esempio le tutele crescenti che rischiano di creare un alto numero di precari. Come? Le imprese con questo sistema possono assumere per tre anni per beneficiare degli sgravi e poi non regolarizzare dopo i tre anni buona parte dei lavoratori e chiamarne di altri.

Il buco di bilancio incolmabile, dato l'elevato tasso di corruzione, non potrà mai essere sanato (un esempio: gli italiani dopo aver pagato l'Imu, reintrodotta da Monti, hanno visto finire il gettito di questa tassazione nelle casse di MPS per colmare i disastri bancari dell'istituto).

Già dai tempi di Berlusconi i cittadini sono stati spesso chiamati a fare sacrifici per sanare il gap deficitario statale, molti hanno perso un posto di lavoro anche se precario, poi con Monti e il suo spread, incubo di tutti gli italiani, gli eventi sono precipitati (migliaia di suicidi e persino tagli ai fondi per la Sla).

Con Berlusconi si è lanciata una moda politica poi seguita dai successori, penalizzare oltre modo il settore pubblico in ogni ambito per rimediare ad una spesa pubblica che determinava un bilancio esorbitante.

Il Governo Berlusconi è stato colpevole seguendo un trend moralizzatore di numerose riforme, che hanno determinato tanta disoccupazione (tagli Scuola, sicurezza e sanità) mentre non c'è stato alcun miglioramento dei conti italiani.

Le Regioni sono state costrette a tagliare posti letto e chiudere strutture ospedaliere e oggi se ne vedono le conseguenze spesso tragiche, perché ha determinato tanto caos negli ospedali e nella sanità italiana, ma non è finita, anche quest'anno si parla di nuovi tagli nel settore.

Anche la Sicurezza ha subito una riduzione sensibile di personale giudiziario e nelle forze dell'ordine, che operano in situazioni precarie e che con meno personale non possono realizzare una vera lotta al crimine, per non parlare dei tribunali che sono sbalzati tragicamente alle cronache in questi giorni.

E che dire della Scuola, forse il caso più noto e clamoroso di tagli di posti di lavoro, che in particolare al Sud dove il lavoro manca più di ogni altro posto, la scuola era un tempo la fonte primaria di occupazione e dopo la riforma Gelmini il lavoro è diventato un miraggio.

I tagli dopo l'esecutivo Berlusconi sono continuati con Monti, con Letta e oggi con il governo Renzi e mentre i politici continuano ad acquistare case storiche a prezzi stracciati, godere di privilegi e beneficiare (anche a livello regionale dove i numeri fanno la differenza)di stipendi, pensioni e premi da capogiro, tanti cittadini sono senza lavoro.