Le assunzioni 2015/16 del Miur riguardano oltre 102 mila docenti della Scuola. Se la fase 0, cioè quella destinata a coprire i posti del turn over, è abbastanza chiara e senza criticità (sara' anche perché è fatta con il vecchio sistema ?), le altre tre presentano punti oscuri, che è opportuno comprendere, anche perché i tempi ormai sono stretti. Quali sono? Proviamo a esaminare alcuni aspetti che riguardano le fasi delle immissioni in ruolo di quest'anno.

Criticità delle fasi di assunzione 2015/16 da parte del Miur

    • Come prima cosa, non si comprende perché la prima fase (la 0) e la seconda fase (la A) non vengano fatte contemporaneamente. Riguardano entrambe posti già disponibili in organico di diritto già calcolati, e sono fatte su base provinciale. L'unica differenza è che la fase A non riguarda le graduatorie di concorso antecedenti al 2012;

      • la fase B chiarisce, innanzitutto, che le GaE non saranno esaurite, mandando per aria la tanto acclamata propaganda del Governo. Infatti, anche questo step riguarda posti disponibili e non aggiuntivi, ovvero quelli non assegnati nelle fasi precedenti per assenza di aspiranti in GAE e GM. È scontato che i posti assegnati in questa fase saranno pochi, perché poche classi parteciperanno. I docenti dell'infanzia partecipano anche a questa fase;

      • nella fase B hanno la precedenza coloro che si trovano nella graduatoria del concorso, compresi gli idonei. Questi passeranno avanti a chi si trova nelle GaE. Restano, poi, tutte le incognite sulla domanda da presentare per la partecipazione;

        • la fase C è quella di cui si conosce pochissimo, e per questo piena di incognite. In questa fase non si possono nemmeno ipotizzare i numeri di posti. Bisognerà attendere l'inizio dell'anno scolastico.

          In definitiva, a parte la prima fase, le altre sono piene di criticità.

          I docenti si stanno mobilitando per boicottare l'inizio dell'anno scolastico. Alcuni minacciano di non presentare la domanda per partecipare alle assunzioni. Altri seguono i sindacati e i movimenti nati su Facebook per scoprire se poter o meno aderire al Referendum per l'abrogazione della legge 107. Si resta in attesa di sapere come andrà a finire.