La sicurezza nelle classidi molti Istituti Scolastici italiani dovrebbe essere l'argomento prioritario da prenderein considerazione da parte del Miur ma, puntualmente, ci si accorge che questo aspetto, in barba a tutte le disposizioninormativein fatto di sicurezza vigenti, viene annualmente sottovalutato. Molti Dirigenti Scolastici, responsabili della formazione delle classi e della sicurezza di tutto il personale presente all'interno degli Istituti da loro diretti, non si rendono conto di quanto rischio è presente tra i banchi delle loro scuole.

In verità, le colpe dovrebbero essere attribuite non a loro ma al personale degli Ambiti Territoriali, i quali 'impongono' e stabiliscono il numero delle classi da formare per gli anni successivi ai DS stessi. Il Miurnon si tiene minimamente conto né della sicurezza degli alunni,nédelle esigenze degli insegnanti e si finisce per effettuare solo un mero calcolo automatico e matematico: 'per il prossimo anno vi diamo 9 classi'questa è la frase ricorrente che molti Presidi si sono sentiti rivolgere dal personale del USR. Allora, ci viene da riflettere: possibile che si disattende tutta una serie di normative che riguardano la sicurezza fisica degli alunni e di tutto il personale scolastico, garantendo solamente l'aspetto economico dell'Ente pubblico?

Eppure esistono delle leggi specifiche che garantiscono, numeri alla mano, la sicurezza dei lavoratori e degli studenti all'interno dei locali scolastici. Le misure minime, in molti Istituti, non sono assolutamente rispettate. Tutto questo passa inosservato,soprattutto per l'ignoranza di chi quotidianamente occupa i suddetti ambienti scolastici.

Le promesse di Renzi ancora una volta vengonodisattese - La solita ipocrisia e gli accorati discorsi elettorali rischiano di determinare, per l'ennesima volta, una drammatica situazione di rischio presente nelle aule didattiche di molti Istituti scolastici italiani. Il rischio è serio ed evidente - secondo un rapporto sulla sicurezza presentato in questi giorni da CIttadinanzattiva - in particolare, nelle classi dove sono presenti gli alunni diversamente abili, la sensazione di disaggio aumenta esponenzialmente.

Ma chiariamo nel dettaglio la situazione indecente in cui si vivono quotidianamente gli operatori della Scuola.

Poco prima dell'approvazione della Legge 107/2015 lo stesso Renzi, durante un suo ennesimo monologo,dichiaravaa gran voce: 'aboliremo le classi pollaio'. A distanza di oltre due mesi dalla sua promulgazione la Buona Scuola non ha risolto affatto questo grave problema. Oggi, quasi tutte le classi - a detta degli insegnanti - sono abbastanza 'affollate'. Già il D.M. del 18/12/1975 stabiliva la relazione tra le dimensioni delle aule e il numero degli alunni presenti nelle stesse, ma in nessuna occasione questa legge è stata applicata. Successivamente il DPR 81/2009 affrontava lo stesso problema, soffermandosi soprattutto ai casi in cui sono presenti gli alunni diversamente abili.

Per tale situazione infatti, l'art. 5, stabilisce che il numero degli studenti presenti in aula può essere ridotto a 20 unità. Puntualmente, nemmeno questanorma è stata applicata. Insomma, un lungo elenco di norme e combinati disposti ma nessuno di questi è stato finora reso esecutivo.

Andando avanti così la politica e i loro più audaci interpreti ci stanno somministrando una bella ed interessante lezione didattica dal titolo: 'E' forse necessario rispettare la Legge?'.Secondo noi la Legge va sempre rispettata e in particolare i Politici, quelli con la 'P' maiuscola, dovrebbero per primi rispettarla ed applicarla,in maniera da darci un esempio concreto e positivo, visto che di esempi positivi ne sono rimasti,purtroppo,pochi.