Tra le altre cose, c'è anche il caffè tra le sostanze “sotto osservazione” da parte dell’Iarc, l’agenzia dell’Oms per la ricerca sul cancro. Di recente, come tutti sappiamo, le carni rosse lavorate sono state inserite nell'elenco dei cibi cancerogeni. Secondo il sito dell’agenzia, le prossime in programma saranno una serie di sostanze chimiche ampiamente usate nell’industria e poi, dalla fine di maggio 2016, toccherà ad alcune "bevande calde", tra cui figura il caffè.

Il primo incontro avverrà tra il 2 e il 9 febbraio 2016

Riguarderà un elenco di sette molecole che interferiscono con alcuni ormoni umani, tra cui la dimetilformammide, un solvente usato nelle reazioni chimiche, e l’idrazina, un propellente per alcuni tipi di razzi.

Gli esperti dell'Iarc, insieme al caffè, prenderanno in esame anche altri tipi di bevande. La fase di raccolta dati per questa monografiasi chiuderà il prossimo 22 aprile. Lo scorso 25 settembre, invece, si è conclusa la ricerca degli esperti che faranno poi la valutazione finale. Dunque, a breve potremmo avere cattive notizie sulla nostra bevanda preferita?

Speriamo proprio di no: un italiano, tranne rare eccezioni, non può rinunciare al caffè! Il legame che ci unisce è profondamente radicato nella nostra cultura, al punto da misurare con le tazzine persino il tempo: "Prendo un caffè e ti raggiungo in un secondo"; "Giusto il tempo di un caffè e arrivo"; "Dai, prendiamoci un minuto per un caffè prima di uscire", sono frasi ricorrenti quando ci riferiamo ad esso.

Molti non danno alcuna importanza alla prima colazione, ma nessuno esce di casa se non beve la sua tazzina appena messi i piedi giù dal letto: bollente, tiepido, nero, macchiato, amaro, dolcissimo, in tazzina calda o in tazza grande, ristretto, lungo, doppio e così via.

Le giornate di lavoro trascorse fuori casa ci costringono a consumare il caffè al bar che è buono, certo, ma non ha il "calore" che regala il caffè preparato in casa: il rito quotidiano, l’intimità delle mura domestiche, le prime parole scambiate con i familiari richiamati dal suo aroma, l’allegria della condivisione.

Confortante come infilarsi sotto un caldo piumone in un giorno di gelo.

Per avere questo effetto il caffè dev'essere preparato con la moka

Ignoriamo quindi lo sguardo seducente di George Clooney che cerca di convincerci del contrario, perché a noi prepararlo piace almeno quanto berlo. Intanto, ci prendiamo due minuti, guardando la città che si risveglia lentamente attraverso i vetri della finestra, oppure, semplicemente, aspettiamo che salga, sprigionando quel profumo intenso e inconfondibile che ravviva tutta la casa.

Il caffè fatto con la moka è un rito composto di gesti intrisi di tradizione e antiche abitudini: per accompagnare ogni momento, suggellare quelli speciali, iniziare un nuovo giorno con energia. Senza caffè, insomma, che vita è?