La tragedia che si è consumata a Parigi nella notte fra venerdì 13 e sabato 14 novembre ha fatto salire indiscriminatamente, anche nei cittadini italiani, quel senso di paura nei confronti di un nemico invisibile che potrebbe colpire da un momento all'altro. I romani, in particolare, sembrano essere molto scettici sulle misure di sicurezza in vista del Giubileo straordinario, che comincerà nella Capitale il prossimo 8 dicembre. Perché nonostante sia stato innalzato lo stato di allerta nel nostro Paese dal livello 1 al 2, c'è un dato che spaventa e non poco tutta la popolazione italiana e in particolare quella di Roma: non siamo ancora stati colpiti.
Quasi tutti i Paesi dell'Unione Europea, almeno una volta, sono stati vittime di atti terroristici, da quello alla metropolitana di Londra e di Madrid, ai recenti fatti di Cronaca Nera della capitale francese. Lo Stato Islamico ha fatto sapere di essere pronto a colpire Roma e c'è grande preoccupazione in vista di un evento che porterà nella Capitale italiana un altissimo numero di fedeli, fra i quali potrebbero tranquillamente infiltrarsi giovani con la "faccia pulita" come quelli che hanno seminato il panico a Parigi nella notte fra venerdì e sabato.
L'11 come data ricorrente negli attacchi terroristici nel mondo
Nonostante il Giubileo inizi l'8 dicembre, in molti hanno fatto caso alla data nella quale sono avvenuti i più grandi attacchi terroristici degli ultimi vent'anni.
A partire dall'11 settembre 2001, infatti, nel quale vennero colpite le Torri Gemelle di Manhattan e il Pentagono americano, è stato un susseguirsi di numeri 11 che fanno non poco rabbrividire la popolazione romana. L'11 marzo 2004, per esempio, fu Madrid ad essere protagonista di un attentato alla metropolitana nel quale morirono 191 persone, una sinistra coincidenza che comunque potrebbe solo rimanere tale, dato che i recenti attacchi al cuore pulsante della Franciasono avvenuti il giorno 13 novembre (che è comunque l'undicesimo mese dell'anno).
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