Nato nel 1925, l'austriaco Ernst Happel può essere considerato il migliore allenatore della storia del calcio. La forza delle sue squadre era legata alla preparazione atletica e ad una organizzazione di gioco studiata nei minimi particolari. Fu il precursore del calcio totale e del pressing asfissiante, non tralasciando mai l'ottima impostazione della difesa, arcigna e a volte impenetrabile per gli avversari.

Carriera da giocatore

La sua carriera da giocatore si svolse quasi interamente nel Rapid Vienna, la squadra più titolata della sua città insieme ai rivali dell'Austria Vienna.

In totale 14 anni nel club viennese, intervallati da due stagioni nella squadra francese del Racing Parigi. Difensore grintoso, esperto nel calciare i rigori, che batteva praticamente da fermo, Happel vinse col Rapid il campionato austriaco per sette volte, totalizzando 51 presenze nella nazionale del suo paese, con cui partecipò ai mondiali del 1954.

Carriera da allenatore e primi trionfi

Ritiratosi nel 1958, dopo un breve periodo come direttore sportivo al Rapid Vienna, venne ingaggiato dall'anonima squadra olandese del Den Haag, dove rimase sei anni, portandola alla vittoria della coppa nazionale del 1968 contro il fortissimo Ajax. Questa impresa gli valse la chiamata del Feyenoord l'anno dopo, con cui vinse subito lo scudetto e la stagione successiva la Coppa dei Campioni d'Europa (oggi Champions League), in finale contro gli scozzesi del Celtic Glasgow.

La prima volta per una squadra olandese, e per il Feyenoord fu anche l'unica. Dopo la vittoria della Coppa Intercontinentale contro gli argentini dell'Estudiantes, Happel si trasferì al Siviglia, in Spagna e questa fu la sola parentesi negativa della sua vittoriosa carriera.

Ancora sul tetto d'Europa

Nel 1973 assumeva la guida dei belgi del Bruges, che con lui vinsero tre scudetti consecutivi e sfiorarono il capolavoro perdendo una finale di Coppa Uefa (oggi Europa League), e una di Coppa dei Campioni, entrambe affrontando gli inglesi del Liverpool.

Nel 1978 viene chiamato alla guida della nazionale olandese con cui partecipa ai mondiali di Argentina, perdendo solo in finale contro i padroni di casa, accarezzando così il sogno di diventare iridati. Nuova tappa della carriera di Happel è in Germania, all'Amburgo, con cui vince subito il titolo del 1982 e, l'anno dopo ciliegina sulla torta, la finale di Coppa dei Campioni contro la Juventus di Michel Platini.

Ultime vittorie ed epilogo

Ultima tappa di una strabiliante carriera è il ritorno in Austria, al Tirol Innsbruck, con cui vince due titoli consecutivi e la coppa nazionale. A questo punto decide di accettare l'offerta di allenare la nazionale del suo paese, di cui prende le redini nel gennaio 1992. L'ormai celebre allenatore si ammala all'improvviso, gli viene diagnosticato un cancro allo stomaco, ma lui decide di voler lavorare fino alla fine. Pochi giorni dopo aver guidato la sua nazionale alla vittoria contro Israele per 5-2, il 14 novembre 1992 Happel spira. L'Austria lo onorerà intitolandogli lo stadio della capitale, oggi Ernst Happel Stadium.